Tania Piazza
Trama:
Il romanzo ruota attorno alla storia, complicata e tormentata, di Miriam, Ludovico e Catherine, rispettivamente moglie e marito i primi due e l’incarnazione di un amore mai dimenticato il terzo personaggio. Il giorno del loro anniversario di matrimonio Ludovico riceve in regalo dalla moglie un pacco di lettere a lui indirizzate, risalenti a più di cinquant’anni prima, che Miriam non ha mai avuto il coraggio di spedire. Ludo è costretto a ricordare il periodo della sua vita nel quale ha conosciuto Catherine, docente universitaria inglese in visita nell’ateneo italiano in cui lui stesso tiene le lezioni. L’incontro tra i due diventa ben presto amore e Ludo la segue in Inghilterra. Qui, ha inizio una relazione che porta alla gravidanza di Catherine e al sogno di una nuova vita a tre. Miriam, innamorata di Ludo senza esserne ricambiata, comincia a frequentarlo proprio nel periodo precedente al suo viaggio, si illude di potergli vivere a fianco per sempre e decide di volare in Inghilterra e di incontrare Catherine, mettendo in atto un piano basato sulla menzogna per riportare a casa l’uomo che ama, a sua insaputa.
Disponibile in tutte le librerie, anche online.
Com’è bella la nebbia quando cade (Casa Editrice Kimerik, pp. 164), è il secondo romanzo della scrittrice vicentina Tania Piazza, autrice, nel 2013, del romanzo La cura delle parole (EdizioniSì). Scrive nella prefazione Riccardo Colao, scrittore e giornalista catanzarese che nel 2014 ha ricevuto il Premio Spoleto Festival Art per la letteratura: “Tramite le parole, contrassegnate e intrise dall’amore per i sentimenti e le passioni, la scrittura parla, si trasforma in musica; genera le melodie con le quali è facile sublimare gli strumenti dell’orchestra mentale.” E ancora: “Tania Piazza riesce a condividere i miti personali legati ai personaggi […]. Indaga nel profondo sui meccanismi dell’arte della scrittura intesa come strumento d’indagine personale, espone le tecniche e assegna a ciascun elemento compositivo la collocazione opportuna.”
Per info: http://www.kimerik.it/SchedaProdotto.asp?Id=1946
Giuseppe Disconzi
Trama:
Protagonista del romanzo è John, un ragazzo di quasi diciassette anni che è stanco di condurre una vita da nomade al seguito della madre che, per lavoro, lo trascina senza spiegazioni convincenti, su e giù per l’America. John, orfano di padre fin dalla tenera età, vuole mettere radici e vivere come qualunque altro ragazzo, vuole avere degli amici, un posto stabile in cui abitare e vivere tutte le esperienze che un giovane della sua età dovrebbe vivere. La svolta giunge quando, sempre con la madre, si trasferisce nell’ennesima cittadina sperduta fra monti, canyon e laghi, Sunsetlake. Lì John, oltre all’amore per la bella ed inavvicinabile Lilith e l’amicizia con Alex, scoprirà la verità sulla morte del padre e del suo continuo peregrinare, scoprirà di essere un eletto, di avere un destino da assolvere e di dover affrontare, seppur con l’aiuto di un piccolo e gracile monaco con gli occhialetti tondi, scelte dolorose.
Un compito non facile, una lotta senza esclusione di colpi fra il bene e il male, che gli permetterà di oltrepassare i limiti e di conoscere la distruzione delle umane certezze.
Gigli nel deserto (Casa Editrice Kimerik, pp. 288) del vicentino Giuseppe Disconzi, è l’opera italiana che prenderà il posto dei vampiri della Meyer nel cuore dei lettori.
Il romanzo è il primo della saga e, benché ricalchi lo schema già consolidato dei romanzi incentrati Dracula moderni, si differenzia per l’originale e ottimale intreccio tra moderno e antico, a partire dal contesto storico dell’Antico Egitto fino all’Armenia, alla Turchia e agli Stati Uniti dei giorni nostri. Sacro e profano che si combattono per secoli ma destinati, però, ad unirsi. Demoni-vampiri intenzionati a distruggere la civiltà e le religioni e che solo un eletto, un giovane Paladino discendente di Giosuè, può fermare.
«Ho impiegato parecchio tempo a scrivere questo primo romanzo- spiega Giuseppe Disconzi- ma ne è valsa la pena. È stato un lavoro impegnativo e molte sono state le persone che in questi tre anni mi hanno aiutato e supportato. L’idea mi è nata in maniera molto spontanea, senza un perché preciso e, così, quasi per gioco, ho iniziato a scriverla. E questo è il risultato.»
Per informazioni: http://www.kimerik.it/SchedaProdotto.asp?Id=1899
Simone Caporale
Trama:
La storia è ambientata in un mondo creato da sette divinità, sette fratelli e sorelle che si contendono il potere, popolato da uomini, elfi, nani e creature divine. Una di queste sorelle, oltraggiata dal comportamento del fratello che, nonostante il suo parere contrario, dona il libero arbitrio all’uomo, decide di dare vita ai Drusgand, una razza di esseri a lei fedeli per schiavizzare l’umanità e privarla del dono concesso loro dal fratello. Dì lì a poco, le terre di Selnawar vengono dilaniate dalla guerra. Elfi, umani e nani, subiscono ingenti perdite e solo l’intervento degli Zathali evita la sconfitta finale degli alleati contro i Drushgand.
Secoli dopo, un giovane e nobile sacerdote guerriero, un’elfa e un vecchio e inacidito guerriero, ex insegnante d’armi, decidono di partire per un viaggio alla scoperta di ciò che ancora non conoscono. Il male, però, ha rinfoltito le sue fila ed è pronto a tornare. I tre viaggiatori scoprono così la reale minaccia che incombe su Selnawar: i “non morti”, le maledizioni e il furto di un oggetto sacro sono solo la punta dell’iceberg. Unire le forze e ricreare la storica alleanza fra le popolazioni degli umani, degli elfi, dei nani e degli Zathali diventa la loro missione.
È uscito proprio in questi giorni Le Terre di Selnawar – Il viaggio (Casa Editrice Kimerik, pp.208), opera prima di Simone Caporale, giovane e promettente scrittore emergente genovese.
Il libro è il primo di una trilogia fantasy che, per molti versi, ricalca i classici schemi del fantasy tolkieniano rielaborando, però, in modo del tutto originale e nuovo, il crepuscolo degli Dei e della cultura politeista, arcana e mistica che, nei secoli, è divenuta monoteista, scientifica e razionale, pur conservando quell’antico alone di mistero e ascetismo che la definisce.
«Fin da giovanissimo- afferma Caporale- ho sempre nutrito una grande passione per la lettura, in particolare per il genere fantasy, e per la scrittura che mi ha accompagnato in ogni fase personale e professionale della mia vita facendomi riempire pagine e pagine di storie, personaggi pensieri e parole.»
Conclude: «Avere tra le mani il mio libro, il primo in tutti i sensi, sia da un punto di vista editoriale, in quanto rappresenta l’inizio di una saga, che da un punto di vista personale, visto che è il primo che ho scritto, mi riempie di orgoglio. È il raggiungimento di un traguardo importantissimo che fino a questo momento avevo solo immaginato.»
Per maggiori informazioni: http://www.kimerik.it/SchedaProdotto.asp?Id=1895