Vent’anni, un naso rotto da una fiaba e una vita intessuta di storie e forgiata dai sogni.
Iniziava così la mia recensione de Il Sognatore e anche ora, a distanza di un anno dalla sua scrittura, non posso che pensare che non ci sia incipit capace di descrivere meglio la mia visione di questa saga.
Esce oggi in libreria La musa degli Incubi, secondo e ultimo volume della saga di Strange, The Dreamer ed è grazie alla Fazi e a Martina di Lettrice di Sogni se ho avuto il privilegio di leggere con un poco di anticipo questa conclusione e di partecipare alla sua celebrazione.
Questa recensione è infatti inserita all’interno di un Review Party, i cui blog partecipanti sono riassunti nell’immagine qui in evidenza.
E io oggi ho il piacere e l’onore di raccontarvi cosa troverete quest’oggi in libreria, quando andrete per posare le mani su La Musa degli Incubi.
Come vi dicevo, fin dall’inizio per me non c’è stato modo più adatto di iniziare a raccontare questa storia che questo: è la fiaba di un sognatore.
Lazlo Strange è un giovane un po’ folle, colmo di speranza e sogni, capace non solo di nutrire un’intera esistenza di storie, ma anche di contagiare l’amore per le storie a coloro che lo circondano. Ed è proprio questa sua caratteristica la spina dorsale sulla quale si regge Il Sognatore.
All’inizio del primo libro, lo vediamo apprendere che una delle storie in cui ha sempre creduto è vera, e che ci sono bellissime e misteriose divinità dalla pelle blu che vivono sospese sopra una città dal nome dimenticato, influenzando con i loro poteri i cittadini rimasti a terra.
È l’inizio di un viaggio, un’avventura che lo porterà a conoscere bellezze inimmaginabili, ma anche a imparare profonde verità su sé stesso e sulla vita. Per tutto il corso del libro, Lazlo vive e sogna una vita fatta di storie, ed è grazie a questa sua splendida capacità che conosce Sarai, la musa degli incubi che dà il titolo a questo secondo volume, e la Mesarthim che cambierà per sempre la vita del nostro sognatore.
Purtroppo non posso dirvi molto di questo secondo volume senza rischiare di rovinare l’esperienza di lettura a chi ancora non si è imbarcato nella nave del Sognatore, ma posso garantirvi che se avete amato il primo, adorerete altrettanto questo seguito.
Laini Taylor mantiene ogni promessa fatta al principio, e ogni filo aperto ne Il Sognatore qui trova la sua fine, nel modo più imprevedibile e soddisfacente che si potesse immaginare. L’autrice ci riporta dentro la fiaba, ci accompagna con il suo stile dolce e armonioso, delicato e ricamato, dandoci l’impressione di respirare la medesima aria che respirano Lazlo e i suoi compagni, di provare le stesse emozioni destabilizzanti che investono anche loro.
Miti e leggende, storie e sogni, sono la sostanza dentro cui vive La Musa degli Incubi. E proprio per questo, finalmente veniamo a conoscenza di ciò che si cela dietro i Mesarthim e la loro esistenza, dietro le storie sui Serafini e quelle sulla presenza di altri mondi paralleli al nostro.
Così scopriamo che per dar vita a questa saga, Laini Taylor non si è limitata a creare un mondo, ma ha dato origine a un vastissimo e complesso multiverso. Un’embrione ancora giovane ma che sembra promettere di crescere in futuro con nuove saghe, quasi la conclusione di questa non fosse che un preludio a ciò che verrà.
La Musa degli Incubi è una conclusione intensa, struggente e mai banale, capace di scoprire tutte le carte presentata nel primo volume e di introdurne di nuove e inaspettate. Spesso vi troverete sbalzati bruscamente da una verità all’altra, sussulterete davanti alle rivelazioni più improbabile, eppure alla fine ogni tassello andrà al suo posto, e il quadro di Strange, The Dreamer sarà perfettamente completo.
Trama:
La peggiore paura degli abitanti di Pianto si è concretizzata: nella minacciosa fortezza di mesarzio i figli degli dèi sono ancora vivi. Sarai è diventata un fantasma, mentre il Sognatore ha appena scoperto di essere lui stesso un dio dalla pelle blu, l’unico capace di fronteggiare l’oscura Minya, animata dall’implacabile desiderio di vendetta nei confronti degli umani che massacrarono la sua gente. Lazlo si troverà di fronte alla più impensabile delle scelte: salvare la donna che ama oppure tutti gli altri.
Ma inquietanti misteri dimenticati chiedono di essere risolti: da dove sono arrivati, veramente, i Mesarthim, e cosa ne è stato di tutti i bambini nati nella fortezza durante il dominio di Skathis? Quando i portali dimenticati si apriranno di nuovo, mondi lontani diventeranno pericolosamente vicini e un inatteso, potente nemico arriverà deciso a spazzare via le fragili speranze di tutti, dèi e umani. Sarai, la Musa degli Incubi, conoscitrice di ogni genere di paura fin da quando aveva sei anni, sarà costretta ad affrontare orrori che neanche immaginava e ad andare oltre i suoi stessi limiti: l’esperienza le ha insegnato che l’odio e il terrore sono sentimenti facili da provocare.
Ma come si fa a rovesciare l’odio, a disinnescare la vendetta? È possibile salvare i mostri, piuttosto che annientarli? In questo seguito de “Il Sognatore” va in scena lo scontro tra distruzione e salvezza.