Narrativa Contemporanea, Recensioni

Recensione Una ragazza inglese di Beatrice Mariani

Non è la prima volta che mi capita di leggere il retelling di un classico letterario. Era già successo, tra gli altri, con Come sposare un milionario di Curtis Sittenfeld (rivisitazione in chiave moderna di Orgoglio e Pregiudizio), La moglie del califfo di Renée Ahdieh (de Le mille e una notte) e Il mio splendido migliore amico di A.G. Howard (da Alice nel Paese delle Meraviglie), tutti romanzi di cui abbiamo avuto modo di chiacchierare qui sul blog negli ultimi anni.
Per questo, quando Beatrice Mariani ci ha contattate per richiedere una recensione, sono stata più che lieta di accettare, spinta e ispirata proprio dal fatto che Una ragazza Inglese nascesse come un retelling moderno di Jane Eyre, ispirato al classico che tutti conosciamo ma con un’anima originale ed estremamente personale.
Il mio rapporto con il classico della Brontë è, per dirla in modo gentile, conflittuale. Non sono mai riuscita ad apprezzare del tutto questo romanzo e ho sempre imputato la mia difficoltà alla forte componente religiosa, nonché alla distanza di pensiero che separa me e l’eroina brontiana. L’idea dunque di rivedere tutta la storia sotto una luce nuova, moderna e fresca, mi ha portata ad aprire il romanzo della Mariani con una curiosità e un’aspettativa molto alte, che hanno trovato diverse soddisfazioni nel corso della lettura.
Ma prima di addentraci nelle sensazioni trasmessemi da Una ragazza inglese, lasciate che vi racconti brevemente cosa potrete trovare tra le pagine di questo romanzo:

Jane Emili, la giovane protagonista, è una ventenne appena entrata nel mondo degli adulti, rimasta orfana da pochissimo e decisa a trovare il suo posto nel mondo, dal quale si sente e si è sempre sentita estranea (complice l’aver vissuto per tanti anni in un collegio in Inghilterra).
Appassionata d’arte ma spinta dagli zii verso la carriera economica, Jane decide di seguire il suo desiderio di indipendenza e di accettare un lavoro in Italia per l’estate, come ragazza alla pari preso una famiglia benestante romana. Qui la sua vita comincia a cambiare, sotto l’influenza degli abitanti della casa, primi fra tutti Marina e Nick, mamma e figlio per i quali diventa confidente e babysitter, e Lea e Guido, la ruvida ma dolce governante dei Rocca e suo marito, nonché di quella dei ragazzi romani che frequenta, con i quali pian piano stringe legami solidi e duraturi.
Ma soprattutto, è qui che ha modo di conoscere Edoardo Rocca, il suo datore di lavoro, imprenditore sulla soglia dei quarant’anni, affascinante, schivo, elegante e così simile a Jane per tanti aspetti, benché celati sotto la maschera di ruvidezza e serietà che si porta appresso. Dal momento stesso in cui lo vede, in Jane comincia a germogliare una passione bruciante, resa impervia non solo dalla notevole differenza di età tra i due, ma anche dai segreti che l’uomo sembra portarsi dietro, di cui Jane finirà per scoprire l’esistenza nel modo più traumatico possibile.

Come avrete notato, se avete letto o studiato il romanzo della Brontë, ci sono diversi punti di contatto tra questa storia e il classico suo ispiratore, eppure la Mariani è particolarmente abile nel giocare con queste somiglianze, sfruttandole per dare un senso di familiarità e, allo stesso tempo, plasmandole in modo originale per tracciare una nuova impronta per la sua protagonista e per i personaggi che la circondano.
Il risultato, è una storia d’amore piacevole da leggere, estremamente scorrevole e a tratti divertente, capace di far battere il cuore nei momenti opportuni e di suscitare comprensione ed empatia per la giovane protagonista e per le sue sventure.
Ma è anche un racconto di formazione, il resoconto della crescita di una giovane che si trova catapultata nel mondo priva di basi solide e completamente sola, e che è costretta dunque a rimboccarsi le maniche per ritagliarsi il suo spazio e per scoprire quale sia la sua vera essenza, nonché quanto totalizzante e pericoloso possa essere l’amore, a qualunque età.

Ovviamente, per quanto ricalchi la storia e si ispiri nelle vicende e nel tratteggio dei personaggi, Una ragazza inglese si discosta per molti versi fortemente dal Jane Eyre che conosciamo. È proprio quella componente di leggerezza e spensieratezza a sancirne le differenze e appare chiaro fin da subito che l’intento dell’autrice fosse proprio quello di riscrivere in chiave fresca e moderna un romanzo che lei stessa apprezza, trasportandolo nel genere della commedia romantica e rendendolo godibile anche a chi, del classico originale, ha sempre temuto la pesantezza.
È una lettura a mio avviso adatta specialmente in questo periodo dell’anno, con l’estate alle porte e la possibilità di passare dei momenti piacevoli in compagnia di un libro, in spiaggia come sdraiati comodamente sul divano nei pomeriggi più caldi. Lo stile leggero, veloce e immediato della Mariani riesce perfettamente nell’intento di rendere godibili le ore di lettura spese su Una ragazza inglese, portandoci accanto a una Jane che nonostante il passare degli anni riesce sempre a coinvolgere per la forza delle sue emozioni, nonché per il coraggio che la guida nei momenti più duri.


Trama:
È un tardo pomeriggio di giugno quando Jane raggiunge il cancello della villa dove passerà l’estate. Per lei, diplomata a pieni voti in Inghilterra, lavorare come ragazza alla pari per una ricca famiglia romana è un modo per mettere da parte qualche soldo, ma soprattutto il primo passo verso un futuro che intende scegliere da sola. Gli zii, unici parenti rimasti, la vorrebbero indirizzare a studi di economia, un percorso sensato che garantisce un solido avvenire. Ma lei non può dimenticare che i suoi genitori hanno seguito la loro passione a costo della vita, e la passione di Jane è il disegno, non i numeri. A nemmeno vent’anni, ha imparato a dar retta più al cuore che alla ragione. Il cuore, fin dal loro primo rocambolesco incontro, la spinge verso il suo datore di lavoro, Edoardo Rocca, un uomo d’affari dal fascino misterioso, zio del bambino di cui lei si deve occupare. È bello, sicuro di sé, sfuggente. Jane ne è intimorita, ma al tempo stesso attratta. Lui appartiene a un altro mondo, lo sa bene, eppure sente un’affinità che nessuna logica può spiegare. Basta una notte insonne perché si accenda una passione che sfida il buonsenso e la convenienza, non solo per la differenza di età, ma anche perché c’è qualcosa che Edoardo nasconde, segreti ed errori che stanno per travolgerlo. E, quando questo accadrà, per Jane sarà troppo tardi per mettersi in salvo.

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Denise
Sono un’appassionata di scrittura e comunicazione digitale, studio Informatica Umanistica e lavoro alla Casa della donna di Pisa. Nella vita cerco di conciliare i diversi aspetti di me: la femminista, la letterata e l’informatica. Non sempre vanno d’accordo, ma per fortuna sono caparbia e continuo a insistere.