Avventura, Recensioni

Recensione La saga dei pirati di James Nelson

Avventure per mari, combattimenti e intense storie d’amore. Cosa si potrebbe volere di più di una saga di pirati?
È dai tempi dei primi film dei Pirati dei Caraibi che smanio per le avventure piratesche. Ed è circa in quel periodo che sono venuta in contatto per la prima volta con La saga dei pirati di James Nelson, protagonista di questa recensione nonché storia che è riuscita letteralmente a rubarmi il cuore.

Thomas Marlowe, d’altronde, è esattamente l’ideale di ladro-gentiluomo che piace a me: astuto, coraggioso, determinato. Una sorta di Will Turner letterario, completo di innamorata omonima e della stessa curiosa avversione per i pirati. Solo, con un passato ben più interessante alle spalle. Letto il primo volume, avrei voluto recuperare anche i successivi, ma ahimè all’epoca erano già andati tutti fuori catalogo.

Per fortuna, però, quest’estate la Oscar Vault ha deciso di riproporre l’intera saga in una nuova edizione della collana Historia; regalandoci un bellissimo volumone che racchiude tutta la trilogia. Così, ho potuto reimmergermi nel cuore della Virginia del 1700, e seguire Marlowe nei tre passi della sua storia: Il pirata, La nave degli schiavi e Il ritorno del pirata.

E sono pronta a raccontarveli in questa nuova recensione.

La saga dei pirati
Recensione La saga dei pirati

Trama

Virginia, 1701. Il luogo ideale per Thomas Marlowe, desideroso di lasciarsi il passato alle spalle e di cominciare una nuova vita tra i ricchi latifondisti della zona. Per questo, il ricco Marlowe acquista la piantagione della vedova Tinling, rimanendo sedotta dalla sua proprietaria. Ma non è fatto per la vita di terra e presto il mare lo richiama a sé. Con l’aiuto di un manipolo di fedeli compagni rimette infatti in sesto la Plymouth Prize, un decrepito vascello, e con essa inizia una vittoriosa guerra contro i pirati.

Quello che non ha previsto, però, è che la vita di mare non si può lasciare mai davvero alle spalle. E un passato come il suo non non vuole farsi certo dimenticare. Incapace di resistere al richiamo del mare e dell’avventura, Marlowe si troverà a solcare ancora gli oceani, nella lotta per proteggere, con audacia e astuzia, quanto di più prezioso possiede. In una resa dei conti con amici e nemici della vita di un tempo impossibile da ignorare.

Recensione La saga dei pirati

Pirati, corsari, gran bucanieri…

L’ho già detto che adoro le storie di pirati? Non penso esista nulla di più stimolante del seguire le avventure di una ciurma di loschi guerriglieri navali armati di tutto punto. E se poi questi sono guidati da un ex-pirata diventato d’un tratto gentiluomo, la faccenda si fa ancora più stimolante.

Della primissima lettura de Il pirata, l’unico volume della saga che ai tempi era arrivato tra le mie mani, ricordo ancora il fascino di calarmi in un mondo tutto nuovo e mortalmente attraente. James Nelson ha creato a infatti un perfetto spaccato della Virginia del XVIII secolo in tutte le sue sfumature più intriganti. Lotte per il potere tra avidi coltivatori di tabacco, schiavi liberati che diventano incredibili capitani di vascello; e ancora amori che sbocciano tra anime simili e, soprattutto, battaglie all’ultimo sangue tra canaglie prive di redenzione.

Il tutto, condito da una perfetta conoscenza dell’epoca e dei termini marinareschi, che permette al nostro fantastico narratore di rievocare nel dettaglio l’epoca dei pirati e dei grandi latifondisti americani. Ne La saga dei pirati c’è tutto quello che un’appassionata di filibustieri potrebbe desiderare. E una volta cominciata la lettura, diventa quasi impossibile staccarsi dalle pagine e tornare alla propria realtà.

Il fascino del ladro-gentiluomo

A fare buona parte del lavoro è di certo il nostro Thomas Marlowe. Impossibile non comprendere fin dalle prime pagine che dietro il misterioso e ricchissimo nuovo guardacoste si nasconde un ex-pirata. Ma è proprio questo il fascino del buon Marlowe. In lui alberga un cuore da gentiluomo, e la volontà di cercare riscatto per un passato fin troppo tormentato.

Intorno a questo fulcro un po’ romantico ci sono tanta astuzia e un’acuta voglia di farsi valere che lo rendono uno dei più attraenti protagonisti del genere avventuroso. Marlowe è tutt’altro che perfetto, e Nelson non risparmia certo di mostrarci i suoi numerosi fallimenti. È proprio la voglia di scoprire come il nostro Tom si riprende dalle cadute a stimolare la nostra brama di andare avanti. E aiutato dal buon Bickerstaff, il nostro eroe si mostra pian piano come l’abile e scaltro pianificatore che è. Capace spesso di improvvisare per tirarsi fuori dalle situazioni più intricate.

Il passato torna sempre a galla

A fare da filo conduttore tra i tre volumi c’è un assunto: il passato non ti abbandona mai. È ciò contro cui Thomas Marlowe è costretto a combattere, e che lo porta a dover fronteggiare antichi nemici e, purtroppo, anche preziosi amici. L’amo del passato diventa quindi un aggancio per trascinare la storia e uno spunto per investigare al contempo l’intimità di un personaggio altrimenti fin troppo rude e schivo.

Senza distruggerne il fascino oscuro, Nelson ci guida alla scoperta delle sfumature di cui è costituito il suo protagonista. Facendo poi lo stesso con i tanti personaggi che, nel corso della saga, ruotano intorno alla sua figura. Tra questi, Bickerstaff, Elizabeth e King James sono di certo i più attraenti, e anche quelli ai quali è dedicato più approfondimento. Ma anche i numerosi nemici che affiorano dal passato di Marlowe si ritagliano uno spazio nella nostra fantasia, aiutandoci a visualizzare questo mondo fatto di canaglie e demoni senz’anima.

Di battaglie per terra e per mare

Riassumendo La saga dei pirati in poche frasi, potremmo dire che è una storia di battaglie per terra e per mare. È lo spaccato di un mondo ancora acerbo, foriero di scontri e di tradimenti. Nel quale c’è pace per chi cerca riposo, non finché i nodi del passato non sono stati sciolti; nuovi nemici e antiche minacce sono infatti sempre in agguato e pronti a infrangere la quiete.

Serve dunque tutta la determinazione e il coraggio di cui un uomo come Marlowe è dotato per superare i continui ostacoli che si frappongono sul cammino. E per arrivare infine al momento tanto agognato in cui si possono appendere spada e pistola al chiodo, per lasciarsi cullare dal dolce rollio della vita.

E per finire, com’è che diceva il buon Jack Sparrow?
Pirati, corsari, gran bucanieri… Yo-oh beviamoci su!

divisore

I miei ringraziamenti più sentiti, in chiusura, vanno alla Oscar Vault che mi ha fornito una copia de La saga dei pirati per questa recensione. Nonché a Tiziana del blog The Mad Otter che ha organizzato questo nuovo evento tra blogger.

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Denise
Sono un’appassionata di scrittura e comunicazione digitale, studio Informatica Umanistica e lavoro alla Casa della donna di Pisa. Nella vita cerco di conciliare i diversi aspetti di me: la femminista, la letterata e l’informatica. Non sempre vanno d’accordo, ma per fortuna sono caparbia e continuo a insistere.