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Recensione: "Cinder" di Marissa Mayer


Casa Editrice: Mondadori
Costo: € 17,00
Titolo Originale: "Cinder – The Lunar Chronicles"
Lingua Originale: Inglese
Dove acquistarlo:IBS

Quando ho iniziato questa serie ero più intrigata dal fatto di conoscere le mie adorate Principesse sotto una luce diversa che non alla trama in sé. In genere mi piacciono parecchio gli YoungAdult, ma trovarne davvero belli e coinvolgenti non è così semplice perché si rischia di cadere veramente troppo velocemente topoi più scontati quindi le mie aspettative nei confronti di questa saga non erano altissime, nonostante l’interesse per i personaggi.
La saga delle Cronache Lunari, come ormai penso saprete tutti, si basa su una rivisitazione sci-fi di alcune fiabe tradizionali in particolare Cenerentola, Cappuccetto Rosso, Raperonzolo e Biancaneve. E probabilmente è proprio la variazione dell’ambiente in cui i romanzi sono inseriti a rendere questa saga così intrigante. Non essendoci i soliti personaggi fantasy infatti, tutta la storia ha possibilità d’azione completamente nuove pur rimanendo sui binari d’azione principali (almeno per quanto riguarda Cinder visto che momentaneamente è l’unico che ho letto).

La terra ha superato la quarta guerra mondiale e non esiste più la suddivisione nazionale che conosciamo oggi, gli Stati sono molto più ampi e la nostra storia parte a Nuova Pechino, ossia nella capitale dello stato che dovrebbe racchiudere tutti i paesi dell’estremo oriente. Forse per alcuni è insignificante, ma, per quanto sia difficile rintracciare luogo e data di nascita di una fiaba tradizionale alcuni particolari potrebbero aiutare nell’individuazione. Per Cenerentola uno tra i particolari più importanti è l’esaltazione dei suoi piccoli piedi ed al mondo un solo stato è famoso per aver perpetuato questa tortura in nome della bellezza, la Cina. E così, mentre gli studiosi ipotizzano che sia proprio la Cina la culla di una delle fiabe più rivisitate al mondo la Mayer fa partire il suo romanzo proprio dalla stessa zona, per quanto millenni dopo. Un particolare forse piccolo, ma che personalmente mi ha colpito parecchio e mi ha anche fatto intuire che forse avevo sottovalutato le potenzialità di questa scrittrice.

La protagonista è un cyborg (un essere umano salvato dalla morte con l’impianto di arti meccanici) che non ha memoria dei suoi primi undici anni di vita, adottata in una famiglia in cui, a causa di una malattia endemica ormai in tutto il mondo, una tipologia di peste, morirà il padre e lei si ritrova sola con una madre che le dà la colpa della morte del marito, una sorellastra che la odia e l’altra che la adora (anche questo particolare che hanno solo alcune versioni della fiaba originale). I cyborg spesso sono trattati come esseri umani di serie B e alcune volte neanche da esseri umani, vengono utilizzati come volontari per la ricerca di una cura per la peste o, come nel caso di Cinder, sfruttando il loro lavoro senza dargli niente di quanto guadagnano.
Cinder, nonostante sia un’adolescente è anche il meccanico più famoso della città, essendo costruita in parte di metallo e silicone non viene difficile capire perché. In ogni caso il fatto che la sua professione sia così tanto lontana dagli standard di lavoro che solitamente viene definito “femminile” è un’ulteriore caratteristica a suo favore.

Chi è lei veramente lo si capirà comunque dalle prime pagine, caratteristica che odio ed amo perché mi fa salire il nervoso quando mi rendo conto che i personaggi si comportano in maniera sconsiderata per il loro ruolo, ma contemporaneamente adoro perché, quando i personaggi non fanno davvero cose eccessivamente stupide, la situazione mi fa rimanere piacevolmente in ansia ed incollata alle pagine.
Nel suo laboratorio al mercato farà la conoscenza con il Principe Kai che le porta ad aggiustare un suo androide al quale sembra legato particolarmente. Un personaggio che è in questo primo volume è stato esplorato decisamente meno di quanto mi aspettassi e che per questo, al contrario di molte altre figure maschili che solitamente fanno parte del mondo degli YoungAdult mi ha incuriosito molto e spero si approfondisca il lato sveglio e intelligente che sembra avere, per il poco che ne è stato mostrato.
Nella trama ci sono tante cose che potevano andare secondo cliché banali e scontati ma raramente è successo e questo ha reso la storia decisamente originale nonostante camminasse su binari prestabiliti.

L'antagonista di turno non si nasconde dietro mentite spoglie, che la regnante della Luna è la cattiva della situazione lo si capisce dalle prime pagine. Il potere dei lunari si basa sulla bellezza, riescono ad ammaliare gli altri portandoli a comportarsi come desiderano.
Si potrebbe anche vedere un' estremizzazione di ciò che succede nella nostra società oggi, dove troppo spesso le persone continuano a dare più peso alla bellezza che non al reale comportamento di una persona.

Insomma, si è rivelata una storia decisamente più intrigate di quello che potessi immaginare, i prossimi volumi proverò a leggerli in inglese, anche se forse il fatto che abbiano una terminologia specifica per quanto riguarda l’ambito della meccanica li rende un po’ difficili. In ogni caso ci proverò, anche perché cartacei vorrei prenderli in lingua originale visto che le copertine sono decisamente più belle!


Infine una nota non sul libro ma sulla grafica della copertina.
Personalmente non sopporto il cambiamento italiano. In tutte le versioni una cosa che risalta nelle copertine è l'evocativo piede cyborg di questa Cenerentola del futuro. Chi più
chi meno ha lasciato la caratteristica della copertina originale, mentre quella italiana ha un soggetto totalmente a caso che che richiama molto più malefica che non Cenerentola, unico richiamo al libro i contatti quasi invisibili sul braccio, che però dovrebbe essere di metallo visto che non ha una copertura in pelle. Insomma, una scelta grafica che secondo me non rispecchia minimamente il libro e conseguentemente sono abbastanza sicura che la serie cartacea l'acquisterò in lingua inglese.

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Valentina
Lettrice onnivora, educatrice, mamma.
Dei libri amo la capacità di mostrare la complessità del mondo che ci circonda, forse per questo tra i miei generi preferiti rientrano fantascienza, fantapolitica, fiabe tradizionali e saggistica.