“La taverna è in fermento: gente da tutta Rüssen affolla la sala comune e in molti sono stati costretti a dividere il tavolo con degli sconosciuti; voci si levano da ogni angolo e i diversi accenti si mescolano creando una sinfonia rara e preziosa. Tra una birra e l’altra, Henriette lancia un’occhiata e si compiace di vedere le sue ragazze muoversi agilmente con i vassoi carichi di boccali schiumanti e di piatti dal profumo appetitoso. Il “Vecchio Paiolo” ha accolto viaggiatori in molte edizioni della Fiera e ognuna si è rivelata unica a suo modo. Questa volta, la saggia oste percepisce interessanti vibrazioni giungere dall’angolo di uno dei tavoli: sei straniere stanno iniziando a fare conoscenza e nei loro occhi Henriette scorge la promessa di una nuova avventura…”
Il momento che attendevo è arrivato: lunedì pomeriggio io e il mio party di neo-giocatrici ci siamo viste e abbiamo inaugurato la nuova avventura per D&D 5e dal titolo “La fiera di Weissensee”, della quale avete letto una piccola anticipazione la scorsa settimana. Per quasi tutte loro era la prima volta non solo con Dungeons & Dragons ma con i giochi di ruolo in generale ed è stato emozionante vederle prendere confidenza a poco a poco con questo universo.
È stata una sessione introduttiva, che ha dato loro spazio per conoscersi come giocatrici e come personagge. La trama creata per loro è rimasta ad attenderle, felice di dare loro il tempo necessario per familiarizzare con meccaniche e ruolo. E nel frattempo sono nati scorci, situazioni, racconti che non erano affatto previsti: è una cosa che amo, riadattare la fantasia per armonizzarla a quella del party, ed è ciò che secondo me rende D&D un gioco così immersivo e collaborativo.
Per venire incontro ai loro tempi, ho improvvisato dentro il “Vecchio paiolo” un micro-cosmo che potesse diventare familiare un pezzetto alla volta. Ho lasciato loro spazio per presentarsi, per misurare quanta interpretazione si sentivano di infondere in questa prima sessione.
Prima di raccontarvi più nel dettaglio l’incipit della nostra storia, ne approfitto per presentarvi le PG di questa avventura, ora che anche io comincio a sapere qualcosa di più di loro.
Il party
Amira
Amira è una mezz’elfa druida, cresciuta in una comunità silvana isolata dalla quale è partita per scoprire qualcosa di più di sé e del suo passato. Conosce pochissimo le città e il suo arrivo nella grande e caotica Weissensee le ha creato parecchio stordimento. Di carattere amichevole, ha chiesto alle altre PG di esplorare insieme la città per alleviare il timore che la folla della Fiera le suscita.
Canto
Canto è una tiefling ladra con alle spalle un passato da marinaia e da pirata. Ha lasciato la sua serena casa nei pressi di Haven per una ricerca personale alla quale dà grande importanza, perché da essa dipende il destino di una persona cara. La sua priorità a Weissensee è trovare un lavoro per potersi permettere una lunga permanenza, nel caso la ricerca richiedesse tempo e indagini approfondite.
Jess
Jess è una mezz’elfa stregona buona e introversa, incuriosita da tutto ciò che la circonda. Viene da Dinark, città isolana di scambi e commerci, e lì ha imparato il valore delle alleanze. Proprio per aprirsi a nuove opportunità ha compiuto il lungo viaggio verso Weissensee, dove è arrivata incuriosita dalle potenzialità magiche e dalle conoscenze che solo una Fiera così grande può offrire.
Nemeia
Nemeia è una tiefling barda vissuta nella città di Haven, dove ha conosciuto le difficoltà di far parte di una razza considerata “diversa” e “potenzialmente pericolosa”. A muoverla è la volontà di riscatto per i tiefling e per tutte le persone oppresse da una qualche forma di ingiustizia. Per questo è arrivata a Weissensee, perché crede che si debba partire dal cuore del Regno per poter cambiare davvero le cose.
Nina
Nina è un’umana, diventata ladra per caso e per necessità. Il suo scopo è trovare abbastanza denaro per curare una persona cara e proprio questo l’ha spinta a infiltrarsi in una nave nel porto di Haven. Purtroppo, la nave è salpata prima del previsto e lei si è trovata a Weissensee dopo un lungo viaggio via fiume. Per fortuna, nulla come la capitale può offrirle l’occasione per trovare la cura di cui ha bisogno.
Serafina
Serafina è una maga halfling vissuta in una piccola comunità contadina. Viaggia per il Regno in cerca di riscatto per un torto che ha arrecato in passato, ed è arrivata a Weissensee attratta dalle opportunità (soprattutto truffaldine) offerte dalla Fiera. È una maga capace, anche se spesso si fa distrarre da un bel volto e ha l’innamoramento facile.
[la sua immagine ancora ci sfugge, forse perché è piccolina e difficile da acciuffare?]
L’incipit della storia
Come vi dicevo, in questa prima sessione ci siamo limitate a dare il la alla nostra avventura. Questo l’incipit come l’avevo scritto nel mio taccuino:
Atto I
L’aggancio
Weissensee è una grande cittadina medievale di stampo europeo, che sorge su un lago. È governata da un modello primitivo di monarchia costituzionale: un monarca affiancato da un Consiglio di maghi, eletti da ogni provincia del regno di Rüssen.
Ogni cinque anni, a Weissensee viene organizzata un’importante fiera che attira persone da tutto il regno e da quelli confinanti. È una fiera di conoscenze, strumenti e artefatti magici, ma in realtà si vende e si compra di tutto. È anche un luogo e un momento in cui è molto facile trovare lavoro. Il quindicesimo giorno della Fiera, in corrispondenza con il Beltain, il passaggio tra primavera ed estate, il re dà una grande festa in maschera, alla quale però sono invitate solo le persone importanti (nobili, dignitari, ambasciatori etc). Anche la città festeggia con balli e giochi popolari, i banchi della Fiera restano aperti tutta la notte ed è possibile acquistare le merci con grandi sconti.
Al quinto giorno della fiera, mentre le PG sono in città, avviene un furto presso una bancarella che sembra vendere solo ciarpame. In mezzo al grande caos, in pochi prestano attenzione alla promessa di ricompense che la vecchia proprietaria Meryem Bitrick lancia a chiunque passi (50mo), affinché le recuperino quello che dalla descrizione pare un semplice vaso di coccio privo di valore.
Se le PG accettano la quest, la vecchia chiede loro il nome di una taverna dove può rintracciarle in caso di bisogno, e dice loro che hanno due giorni per ritrovare il vaso.
Quello che è successo in gioco
Narrato l’arrivo a Weissensee, la scena si è aperta nella taverna del “Vecchio Paiolo”, uno dei pochi luoghi in città che ancora aveva disponibilità di alloggio per le viaggiatrici. Non è certo la taverna più elegante della capitale, ma il fuoco scoppietta nella sala principale anche se all’esterno è già primavera e la cena è sostanziosa e soddisfacente. Henriette, la oste nanica del posto, è un po’ rude ma tutto sommato affezionata alla sua taverna e ai suoi clienti.
Vista la grande quantità di gente che affolla il “Vecchio Paiolo”, le PG si sono trovate a condividere un tavolo e hanno cominciato a parlarsi. C’è voluto un po’ per superare la naturale diffidenza reciproca (o almeno una parte di essa), ma alla fine hanno deciso che muoversi insieme per la città fosse la soluzione migliore e si sono accordate per cominciare le esplorazioni il giorno dopo.
La notte, Canto e Serafina hanno fatto escursioni separate per le vie finalmente libere dalla folla. Canto ha trovato un lavoro nel porto e Serafina un contributo monetario quasi-volontario da un ricco mercante del posto, che si è detto molto “affascinato” dal suo eloquio.
Al mattino, una bancarella di pozioni ha attirato l’attenzione delle PG e Nina ha chiesto alle altre di aiutarla a rubare una pozione assai cara di “Curare malattie”. Prima che potesse compiere il furto, però, la vecchia Meryem Bitrick è stata derubata e le PG hanno deciso – seppur sospettose – di aiutarla a ritrovare il vaso: chi per bontà, chi per curiosità e chi per necessità: le 50 ghiotte monete d’oro offerte dalla donna sono infatti utili a molte di loro per potersi permettere il carissimo soggiorno nella capitale fino alla festa di Beltain.
Ah, quasi dimenticavo: durante la cena al “Vecchio Paiolo”, un bardo ha raccontato al suo pubblico la storia della casata reale degli Ivycrown, tratteggiando un quadro per nulla lusinghiero dell’attuale re Elaxidor, un donnaiolo troppo occupato a infilarsi tra le sottane femminili per badare alle esigenze del suo Regno e per questo manipolato dal suo Concilio dei maghi. Quanta verità ci sarà nelle sue parole?
Continua…
Ci leggiamo dopo la seconda sessione per il proseguo della storia!