Con l’opera L’orlo della Fondazione inizia l’ultima duologia che completa questo ciclo. Come per la duologia che compone il prequel, anche queste due opere sono state scritte circa trent’anni dopo la trilogia originale. Per questo motivo ci troviamo davanti ad uno stile di scrittura che richiama maggiormente Preludio e Anno Zero rispetto ai romanzi subito precedenti.
Come sempre, vi ricordo che questa recensione rientra nel blog tour dedicato all’opera che racchiude il ciclo completo pubblicata dalla Mondadori. Nell’immagine in fondo all’articolo trovate tutti i blog che partecipano alla data odierna, qui di seguito invece le mie recensioni precedenti:
Pubblicato nel 1982, quest’opera apre la duologia conclusiva che compone il ciclo delle fondazioni di Asimov.
Se non avete letto le opere precedenti potreste trovare degli spoiler.
1. Preludio alla Fondazione (1988)
2. Fondazione anno zero (1993)
3. Prima Fondazione (1951)
4. Fondazione e Impero (1952)
5. Seconda Fondazione (1953)
6. L’orlo della Fondazione (1982)
7. Fondazione e Terra (1986)
Quattro chiacchiere su L’orlo della Fondazione
Pensare che siamo quasi arrivati alla fine di questo blog tour mi mette un po’ tristezza. È stato bello portare tanta fantascienza nel blog e spero di riuscire a mantenere alto questo livello anche quando sarà finito.
Ma veniamo alla recensione ora.
All’inizio di questo romanzo ci troviamo circa a metà strada dei mille anni che Seldon aveva previsto servissero per la formazione del Secondo Impero. La Prima Fondazione sembra aver dimenticato l’esistenza della seconda e la Seconda è estremamente orgogliosa di sé per aver fatto tornare la storia sui binari giusti, nonostante l’intervento del mulo. Tutto si sta svolgendo in maniera estremamente perfetta, forse troppo e sembra che nessuno faccia caso a ciò.
O meglio, qualcuno che si preoccupa dell’eccessiva precisione del piano c’è. Ma, come sempre quando si mette in dubbio il Piano Seldon, nel migliore dei casi le persone non vengono credute, nel peggiore devono lottare per la propria vita.
Questa è la prima volta però che il dubbio che qualcosa non vada si insinua tra gli Oratori della Seconda fondazione. Stor Gendibal, l’Oratore più giovane, prova a far capire quanto sia strano come si stanno svolgendo gli eventi, ma sembra che nessuno voglia dare peso ai suoi calcoli.
Di contro, nella Prima Fondazione, il consigliere Golan Trevize viene mandato in esilio per aver espresso senza mezzi termini le sue idee sull’esistenza della Seconda Fondazione. Un esilio un po’ particolare, nel quale si troverà ad andare alla ricerca del leggendario pianeta unico, la Terra.
In questo sequel sarà proprio la Terra ad avere un importanza fondamentale, pianeta leggendario o reale culla dell’umanità?
Tutto sembra ricondurre a quel mondo i protagonisti di questa storia. Che tra l’altro ha una delle trame più avventurose di tutto il ciclo.