Inizialmente volevo condividerlo direttamente su facebook, ma mi sono resa conto che sarebbe stato un discorso decisamente troppo lungo per un semplice post.
Ogni volta che un libro viene definito per maschi o per femmine qualcosa dentro di me muore.
I libri scientifici non sono per "i maschi".
I libri d'amore non sono per "le femmine".
Mi potete parlare di libri che corrispondono più o meno ai vostri gusti se siete adulti, ma se si parla di bambini no. Non lo accetto perché loro i gusti se li devono ancora costruire andando alla scoperta di cose che ancora non conoscono. Ed in realtà non lo accetto troppo neanche dagli adulti, perché non è il genere a fare bello o brutto un libro.
Io sono cresciuta in un mondo d'incanto, lo so. Non ho mai dovuto scontrarmi con roba da femmine o da maschi perché la mia famiglia non ha mai etichettato nulla.
Ho fatto anni di Karate (quanto mi manca!), sono andata a pesca con mio padre, ho fatto dolci con mamma ed in generale ho potuto fare e sperimentare le cose semplicemente a seconda delle mie inclinazioni e non perché "da femmina".
Quindi quando ho letto per la prima volta Extraterrestre alla pari di Bianca Pitzorno (di cui ho fatto anche una recensione sul canale se vi interessa) mi era sembrata una storia di altri tempi ed invece… Invece crescendo mi sono resa conto che non è così, che non sono storie di altri tempi, che la differenziazione tra rosa e celeste esiste ancora ed esiste anche in libreria (chi è che diceva che i lettori hanno la mente più aperta?).
E parliamoci chiaro, questa distinzione maschi/femmine non va a discapito solo delle bambine. Perché ai maschi sono negate altrettante possibilità.
Non si possono emozionare o piangere, non possono prendersi cura degli altri (bambini in particolare), non devono apprezzare le storie d'amore. La pena in caso di sgarro è essere etichettati come bambinette e pappa molla.
Quando sul sito portavamo avanti il gruppo di lettura un gruppo di "maschi" si mise d'accordo per boicottare la scelta del libro Io sono Malala, in quanto libro da femmine (perché scritto da una ragazza e con protagonista una ragazza probabilmente).
Se ci ripenso ora mi torna l'acidità di stomaco.
Il lettore può e deve essere onnivoro, ma solo se il libro è del genere giusto?
Perché un libro scientifico non va bene per una bambina e un libro sentimentale non va bene per un bambino?
I bambini non nascono “imparati”, siamo noi che gli proponiamo e presentiamo i diversi argomenti dandogli un manto di positività o negatività a seconda di quello che pensiamo al riguardo. Poi, grazie al cielo, ci sono anche i bambini che crescendo imparano a scoprire da soli cosa piace realmente o meno, cosa fa per loro e cosa no. Ma tutto questo è possibile anche grazie all’appoggio delle figure adulte che circondano questi ragazzi.
È l’ora di smetterla di inscatolare le persone all’interno di stereotipi che ci portiamo avanti da secoli. Non è questione di genere, è questione di umanità, personalità, gusti e scelte personali.
E i lettori dovrebbero riconoscersi proprio per questa capacità di comprendere la vastità dell’esperienza visto che in teoria “vivono più vite” degli altri.
Fatevi un regalo. Guardate gli altri come persone e non come generi. Scoprirete che la complessità è molto più interessante di un inquadramento pregiudiziale che praticamente mai corrisponde all’essere vivente reale.
Mettete da parte l’essere maschi o femmine (che poi, realmente, a cosa vi serve?) e incominciate a vedere esseri umani, persone. Che amano, si emozionano, lavorano e hanno passioni non assecondando i genitali, ma del loro cervello.
Più cose si conoscono maggiori possibilità si hanno di trovare la propria strada. Perché potrei avere tutte le qualità di questo mondo, ma se nessuno mi dice che quelle qualità valgono qualcosa, che posso migliorarle e farle fruttare, io non le potrò mai vedere queste qualità.
Le bambine possono diventare scienziate;
I bambini possono diventare maestri d’asilo;
Le bambine possono arrampicarsi sugli alberi;
I bambini possono piangere dall’emozione.
Questo non li rende meno maschi o meno femmine. Questo li rende persone. E la lettura queste cose può insenarcele se solo le diamo la possibilità di spiegarle.
Sto diventando la donna delle polemiche, che ci posso fare? Le cose che mi fanno venire più voglia di parlare sono quelle che mi fanno irritare, come se fosse un modo per buttare fuori l’acido che mi creano.
Ora però vorrei sentire la vostra. Cosa ne pensate di questo argomento? Credete che si possano identificare davvero i libri per maschi e i libri per femmine? E nel caso, perché?