Costo:€ 17,00
Genere: Gekiga
Titolo Originale: Ryuko
Traduzione:Valentina Vignola
L’opera è uscita ad agosto e aveva attirato i miei sguardi per la stupenda copertina, ma io sono un’eterna indecisa in quest’ultimo periodo in quanto ad acquisti, quindi non lo avevo preso. Per fortuna ho al mio fianco un’amica fantastica che riesce a tirare fuori qualcosa di sensato dalla matassa ingarbugliata che ho in testa e questa bellissima opera mi è arrivata inaspettata per il compleanno! Quindi, ancora una volta, grazie mia dolce Ielenia!
Eldo Yoshimizu è un mangaka che si rifà alla più classica tradizione del Gekiga, questo richiamo è visibile non solo per la scelta della trama, ma soprattutto per quanto riguarda la tipologia di disegni. Il tratto, infatti, è estremamente sporco e in alcuni casi i disegni hanno una forza evocativa tale da rendere superfluo l’utilizzo delle parole. Ci sono molte tavole che occupano anche entrambe le pagine estremamente cariche di pathos, catturano lo sguardo e le emozioni e diventa difficile andare avanti con la lettura sino a quando non si assimilano i significati in esse contenuti.
Quando si parla di fumetti le immagini sono sempre rilevanti per comprendere ciò che l’autore vuole trasmettere, con il suo stile Yoshimizu non solo racconta una storia, ma permette l’identificazione con il periodo storico che tra le pagine è narrato. Per quanto io ami i disegni più puliti e ordinati uno stile simile sarebbe stato un pugno in un occhio affiancato ad una storia simile, esattamente come quando uno scrittore che cerca di farti entrare in un determinato periodo storico utilizza termini anacronistici.
La protagonista di questa storia è Ryuko, un boss della Yakuza che si ritrova a dover affrontare scomparse e demoni del passato. L’ambientazione ci introduce in una realtà costruita tra scontri fra bande rivali nazionali e internazionali che portano l’antieroina a viaggiare dal medio oriente sino al Giappone per riuscire a ritrovare pezzi del suo passato.
È una storia che mette in crisi i concetti di bene e male come realtà separate e non comunicanti e la forza realistica della storia sta proprio in una caratterizzazione complessa e e interconnessa dei personaggi. Questi concetti non polarizzati danno il via ad un’interpretazione dei personaggi che può andare oltre il classico concetto di eroe e antagonista, aprendo le porte ad una ricerca di significato che va oltre gli stereotipi, permettendo di indagare il valore dell'influenza biologica e culturale nella formazione di ogni individuo.
Un altro elemento che io ho trovato estremamente interessante, infatti, è il legame con la genitorialità ed in particolare con la figura del padre, non solo Ryuko, ma anche Barrel, Tatiana o Tsu Suto del clan cinese. Ognuna di queste donne ha un legame con il padre costruito di amore e odio che le spinge ad agire, non so come questo legame si evolverà nella seconda parte della storia, ma sicuramente ognuna di queste donne dovrà sbrogliare la matassa che la lega al passato per poter continuare ad andare avanti.
Questo volume è il primo di una duologia e per il secondo volume ci sarà da aspettare i primi mesi del 2018. È un volume che vi consiglio caldamente, personalmente credo che sia il graphic novel che ho apprezzato maggiormente quest’anno, perché riesce a legare una trama avvincente ed intrigante ad una storia profonda e ricca di valore e contenuto.
Ho inoltre scoperto che l’autore sarà a Lucca quest’anno, io ho già preso i biglietti, spero davvero che ricada negli stessi giorni!
"La vendetta se ne frega della distanza, del tempo che è passato, del calibro delle pallottole.
La vendetta sa aspettare."