Buon mercoledì, miei cari lettori! Oggi apriamo la giornata con un’intervista molto speciale. Abbiamo avuto infatti la possibilità di porgere alcune domande a Victoria Schwab, in occasione dell’uscita in Italia del suo Evil (Vicious in lingua originale).
Per questo, non possiamo che ringraziare la Newton Compton e a Ervea Donnini, che ha organizzato l’evento di promozione del romanzo. E ovviamente, il ringraziamento più grande va a Victoria, che si è prestata per queste quattro chiacchiere con noi.
Mettetevi comodi, dunque, e cominciamo!
L’Intervista a Victoria Schwab
Denise: Ciao, Victoria!
Innanzitutto grazie mille di essere qui con noi, oggi. Anche se virtualmente, è un piacere avere la possibilità di scambiare quattro chiacchiere con te. Ho preparato alcune domande, piccole curiosità che so che stuzzicheranno i tuoi lettori che ci leggono dall’Italia. Pronta? Iniziamo!
D: Cosa ti ha portata alla scrittura? Come hai capito che volevi che questo fosse il tuo mestiere?
V: È difficile definire con precisione una singola fonte da cui discendono le mie idee. Sono cresciuta con le fiabe di Shel Silverstein e dei Fratelli Grimm, e poi, quando ho compiuto 11 anni, è uscito Harry Potter. È stata la prima volta che leggendo qualcosa mi sono immersa nelle pagine, la prima volta che mi sono dimenticata che stessi leggendo, chi fossi e quando e dove fossi. Ed essendo io una Serpeverde, il mio primo pensiero è stato “questo è potere”. Volevo avere anch’io quel potere, riuscire a raccontare storie e far dimenticare ai lettori loro stessi.
D: Da dove nasce l’idea di Evil?
V: Volevo scrivere un libro senza eroi, ma far comunque tifare i lettori per alcuni di loro! Ho sempre voluto esplorare i termini “eroe” e “cattivo” come arbitrari invece che come codici morali.
D: C’è un personaggio particolare, dei tuoi libri, nel quale ti rispecchi di più?
In realtà vedo in po’ di me stessa in ognuno di loro. O meglio strappo un piccolo pezzo di me stessa, e lo metto nell’essenza di ogni personaggio. Uno di loro potrebbe avere un frammento della mia ambizione, un altro le mie paure, o speranze o nevrosi. È quel frammento di specchio che mi aiuta a mantenerli reali.
D: Hai un particolare rituale di scrittura?
Essendo una che per buona parte dell’anno viaggia molto per lavoro (per ora sono stata in 16 paesi solo nel 2019), è difficile sviluppare una qualche routine, perché le routine e i rituali diventano molto velocemente scuse per non scrivere. Ma di solito mi piace bere una tazza di tè, con le mie cuffie nelle orecchie, e per almeno 20 minuti concentrarmi e lavorare a pieno regime.
D: Come nutri la tua fantasia?
Continuando sempre a stuzzicarla. La ruota della creatività è quella cosa che necessita continuo rifornimento. Leggo una moltitudine di libri, ma anche fumetti, guardo serie tv e film, cerco qualsiasi e qualunque modo per assorbire storie.
E questo è tutto, cari lettori. Speriamo che questa breve chiacchierata con Victoria Schwab vi sia piaciuta. In chiusura, un ringraziamento speciale a Elisa che si è occupata di tradurre magnificamente le nostre domande e le risposte di Victoria.
Ci leggiamo presto!