Femminismo, Interviste, Parole di Donna

Intervista a le plurali editrice

Quando ci si imbatte in una realtà come quella de le plurali editrice, non si può che rimanerne affascinati. Complici, la selezione curatissima di titoli e la personalità fresca e decisa, che saltano all’occhio appena si entra sul loro sito.

Nelle scorse settimana sono andate online le recensioni di alcuni titoli di questa realtà, scritte in collaborazione con la Casa della donna di Pisa per il progetto Un libro per la Casa. Oggi però abbiamo la possibilità di conoscere meglio le donne che hanno dato vita a questo splendido progetto.

Lasciamo dunque a loro la parola…

le plurali editrice. Già il nome è assai incisivo, e dice tanto di voi e di quello che siete. Da dove è nata questa scelta?

Abbiamo fondato le plurali con l’obiettivo di promuovere il talento delle donne, non solo nel campo della scrittura, ma in tutti gli ambiti possibili e tutta la sua potenza e varietà. Crediamo fortemente che l’unicità di ogni storia narrata risalti ancora di più nella pluralità delle voci delle altre donne che ci stanno attorno. Ci riconosciamo pienamente nel nostro motto “uniche ma plurali” e il nostro simbolo, la macchia, è presente in tutta la nostra comunicazione – sito, social, comunicati, newsletter – e stampato sulle copertine dei libri. La macchia è qualcosa che a volte nasce per caso, ma che si fa subito notare; è quel tanto di inchiostro che dilaga sulla pagina e inizia a generare parole nuove; la macchia coinvolge altre macchie per creare storie e sconvolgere i fogli su cui si è posata.

Intervista a Le plurali editrice
I primi titoli del catalogo le plurali

Una casa editrice tutta al femminile merita senz’altro un punto d’onore. Ma chi c’è dietro le plurali?

Siamo quattro socie fondatrici: Beatrice Gnassi (traduttrice ed editor di letteratura straniera), Clara Stella (editor letteratura italiana, ricezione manoscritti), Hanna Suni (grafica, impaginazione) e Valentina Torrini (ufficio stampa, comunicazione). Abbiamo compiti e ruoli diversi e precisi ma condividiamo ogni decisione importante: ognuna di noi può anche sostituire l’altra quando c’è bisogno. Prima ancora di essere colleghe siamo amiche e questo è un elemento di coesione che rende il lavoro piacevole e facile da affrontare.

La nostra formazione varia: Beatrice è traduttrice professionista, Clara una ricercatrice di letteratura femminile rinascimentale, Hanna una super grafica con anni di esperienza nel settore dell’editoria e Valentina è esperta di marketing e cinematografia. Le nostre competenze si intrecciano e danno forma alle collane della nostra casa editrice: le sagge (saggistica italiana e straniera), le bussole (agili guide femministe su temi specifici), le cantastorie (narrativa contemporanea italiana e straniera) e le radici (libri per far tornare a splendere grandi autrici del passato). La formazione è fondamentale per noi e seguiamo dei corsi specifici per ampliare le nostre conoscenze e metterle al servizio della casa editrice: dal digital marketing, all’organizzazione di un magazzino, all’editing.

Intervista a Le plurali editrice
Il fantastico team de le plurali

Dar vita a una realtà editoriale non è mai facile, ma diventa un gesto ancor più eroico quando compiuto in piena pandemia. Dove avete trovato la forza per compiere un passo così importante?

Ci siamo conosciute lavorando insieme a un altro progetto editoriale, il blog Feministyou.net de L’Iguana editrice. Quel blog fu chiuso a Natale 2020 e non volevamo assolutamente perdere l’energia e la voglia di stare e creare insieme. Entusiaste di intraprendere un percorso tutto nostro, ci siamo guardate negli occhi tramite lo schermo del computer (anche prima della pandemia eravamo infatti abituate al digitale, vivendo sparse nel continente) e abbiamo pensato… perché non fondare una casa editrice nostra, femminista e indipendente?

L’obiettivo era ed è grande: vogliamo pubblicare libri di autrici che alimentino il dibattito femminista, con un’ottica inclusiva e intersezionale. Vogliamo che sia un progetto che diventi sempre più grande e per fare ciò abbiamo deciso di investire le nostre competenze per i primi tre anni durante i quali ci bilanceremo tra primi, secondi e terzi lavori. Vogliamo cercare di rendere la nostra passione un vero e proprio lavoro di cui vivere, anche in un momento in cui si parla molto di crisi del settore editoriale. Siamo convinte del nostro progetto e ci siamo prese tempo per crearlo dalla a alla zeta, studiando, informandoci e capendo come riuscire a distinguerci, sia per qualità del contenuto che bellezza dell’oggetto. 

Girls will be girls, Muoviamo le montagne, Ben venga il piacere… Solo citando alcuni dei vostri titoli salta all’occhio che non si tratta di scelte casuali. Il vostro catalogo ha una personalità, una voce chiara e decisa che traspare fin dal primo impatto. Come scegliete su quali opere investire le vostre forze?

I testi da pubblicare sono frutto di una ricerca approfondita. Beatrice fa scouting per testi dall’estero e Clara legge e valuta le proposte e i manoscritti che arrivano tramite agenti e il nostro sito. Le caratteristiche che ci colpiscono sono principalmente queste: una scrittura originale, un tema che non sia scontato e che racconti storie di esperienze diverse che le donne attraversano, personagge interessanti, controverse e non stereotipate. Ci occupiamo della selezione con grande attenzione e tutte e quattro dobbiamo essere convinte del testo prima di scegliere di pubblicarlo. 

Intervista a Le plurali editrice
le plurali con le cartoline dei primi titoli

Quali programmi avete per il futuro? Progettate di allargare il vostro team e il vostro catalogo? Dateci qualche succosa anticipazione.

Siamo appena partite con le presentazioni di Ben venga il piacere, la nostra seconda bussola sulla sessualità femminile, uscita il 2 febbraio: l’autrice Giorgia Fasoli ha parlato del suo libro in tre librerie fiorentine e il pubblico le ha dato un benvenuto calorosissimo. Ci piace proprio tanto andare in giro con le nostre plurali – sia i libri che le autrici – e continueremo a promuovere e presentare tutto il nostro catalogo, collaborando con le librerie soprattutto indipendenti ma anche altri luoghi belli, creati da donne su tutta la penisola italiana. Parteciperemo anche al Salone del libro a maggio e a Feminism5 a Romaa giugno e saremo presenti a diversi altri festival letterari per esempio a Pisa, Isola d’Elba e Pordenone. 

Il nostro catalogo continuerà a crescere di mese in mese: a fine aprile pubblicheremo la nostra seconda saggia, Felicemente seduta. È un saggio autobiografico di Rebekah Taussig, una professoressa universitaria americana con disabilità, che con il suo racconto brillante vuole sfidare il nostro punto di vista abilista. A maggio sarà invece la volta di una radice, un romanzo biografico sulla vita di un’importante scrittrice del Novecento. E poi ci saranno altri quattro libri di cui non vogliamo ancora svelare troppo. 

Per quanto riguarda la nostra squadra, al momento continuiamo a collaborare con le donne che ci assistono sin da principio: la nostra web-designer Riitta Korpipää, la commercialista Daniela Lo Tartaro, la rappresentante legale Raffaella Di Primio e Tamuna Gogatischivili che cuce le nostre portali. Ma consideriamo parte fondamentale della nostra rete le tante libraie, bibliotecarie, blogger, giornaliste, educatrici, autrici e lettrici senza di cui non potremmo procedere con la nostra missione. La pluralità è e rimarrà la nostra forza.

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Denise
Sono un’appassionata di scrittura e comunicazione digitale, studio Informatica Umanistica e lavoro alla Casa della donna di Pisa. Nella vita cerco di conciliare i diversi aspetti di me: la femminista, la letterata e l’informatica. Non sempre vanno d’accordo, ma per fortuna sono caparbia e continuo a insistere.