Fantasy e Fantascienza, Recensioni

Hong Kong Hustle di Andrea Tupac Mollica

Hong Kong Hustle di Andrea Tupac Mollica è uno dei librigame più chiacchierati dell’ultimo periodo. In una delle ultime dirette sulla pagina facebook vi avevo già anticipato che questa tipologia di libri sarebbe diventata un appuntamento fisso qui sul sito. Sono felice di poter iniziare da questo titolo perché lo reputo particolarmente adatto per neofiti dei librigame, ma appassionati alla lettura. È infatti un libro in cui l’aspetto narrativo prevale rispetto a quello di gioco, ma questo non vuol dire che matita e dadi non debbano stare sempre al vostro fianco! 

Dopotutto è proprio questa la caratteristica più bella dei librigame: rendono il lettore il vero protagonista della storia. 

A questo punto però sorge una domanda: quando si conclude la lettura di un libro simile? Hong Kong Hustle è il primo di esempio di questa tipologia di cui vi parlo qui su Chiacchiere Letterarie, quindi ho riflettuto molto sul come poter parlare di libri così. Con i libri classici la recensione arriva al termine della storia, ma nel caso dei librigame, che sono composti da tanti percorsi e tanti possibili finali, come funziona? Intanto vi parlo della mia esperienza, poi con il tempo spero di riuscire a trovare una soluzione a questo quesito! 

Regole

Non voglio dare per scontato che chiunque capiti su questo articolo conosca il funzionamento dei librigame, quindi lo spiegherò qui brevemente. Se sei tra coloro che conoscono già il funzionamento puoi tranquillamente saltare questa prima parte.

In questi libri il personaggio principale e lo svolgimento della trama sono dipendenti dalle scelte del lettore. Prima di iniziare la lettura si dovrà compilare la scheda del personaggio, secondo le indicazioni che vengono date dall’autore, distribuendo punti abilità, scegliendo eventuali competenze e organizzando il proprio equipaggiamento. Ogni libro ovviamente propone una scheda personaggio differente, che segue i bisogni di quella storia.

Iniziando la lettura ci troveremo davanti a capitoli più o meno brevi, alla fine dei quali dovremmo scegliere tra una rosa di azioni, oppure seguire le indicazioni conseguenti ad un lancio di dadi, svolgere un combattimento e così via. Ogni scelta (obbligata o volontaria) modificherà il nostro percorso e quindi il proseguimento del romanzo. 

Questa è una spiegazione molto, molto, molto semplificata. Per capire come funziona il librogame che avete davanti l’unica cosa davvero utile è leggere bene il regolamento che trovate prima di cominciare la storia!

Trama

Hong Kong Hustle di Andrea Tupac Mollica

Ci troviamo in una Hong Kong del 2174 e noi siamo Sheeran Crowe, un Nexer, ossia un pirata informatico capace di viaggiare negli angoli più scuri del web. La storia si svolge su due piani quindi, il mondo reale e il Nexus, una nuova rete che sostituisce l’ormai obsoleta rete internet.

Il nostro primo compito è quello di riuscire a rubare dei dati della Weilan-Tessier, una delle compagnie più potenti del pianeta. Questo furto, se riesce, porterà alla prima scelta importante del romanzo, ogni opzione porterà il lettore ad un percorso completamente diverso dalle altre.

Quattro chiacchiere su Hong Kong Hustle

La prima sfida, quando ci si approccia ad un librogame è quella di riuscire a terminare la lettura senza morire male molteplici volte prima di terminarla. Ogni volta che il personaggio muore la storia deve ripartire e questo può portare ad un po’ di frustrazione nel caso di lettori (di librigame) alle prime armi. Hong Kong Huste sotto questo punto di vista è un ottimo libro per conoscere questo mondo: la parte di gioco è abbastanza semplice e accompagna una narrazione davvero coinvolgente. 

Una volta superata la missione iniziale ci troviamo a scegliere tra tre possibili strade. Ognuna di queste cambierà completamente l’obiettivo della nostra avventura, i personaggi che incontreremo e anche le abilità necessarie per rendere più semplice il percorso. Questa differenziazione netta dei tre percorsi rende molto interessante la lettura ripetuta del libro. È impossibile non essere curiosi di scoprire cosa accade nelle altre trame. 

I questa strutturazione del libro risalta quello che per me è uno dei punti più forti: anche leggendo più volte il libro non si rischiano troppe ripetizioni di trama. Come invece può capitare in storie che non hanno una suddivisione altrettanto netta. 

Quello che invece non mi è piaciuto tantissimo è la costruzione del personaggio iniziale. Mi sembra che un buon successo nella storia dipenda tanto dalle “scelte fortunate” fatte all’inizio del libro. Il giusto equipaggiamento e i giusti contatti iniziali (alcune delle cose che si possono scegliere nella costruzione del personaggio) rendono forse fin troppo semplice il gioco.

Ambientazione e personaggi

Devo ammettere che ci sono alcuni elementi della meccanica di gioco che non mi hanno entusiasmato, mi è sembrato ci fosse poco utilizzo dei dadi e che gli enigmi da risolvere fossero un po’ troppo semplici. 

Ma ciò che rende comunque meraviglioso questo romanzo sono ambientazione e gestione dei personaggi. I tre diversi percorsi tra i quali scegliere mostrano la città sotto diversi punti di vista. Inoltre permettono di conoscere personaggi diversi o proseguire in solitaria, mettendo così in luce diversi aspetti culturali della metropoli. In finale sono proprio questi poi gli elementi che permettono al libro di essere riletto più volte senza annoiare, caratteristica imprescindibile di un librogame, soprattutto se stand alone.

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Valentina
Lettrice onnivora, educatrice, mamma.
Dei libri amo la capacità di mostrare la complessità del mondo che ci circonda, forse per questo tra i miei generi preferiti rientrano fantascienza, fantapolitica, fiabe tradizionali e saggistica.