Fantasy e Fantascienza

Dai dadi alla carta: libri fantasy per conservare il brivido da GdR

Ti è mai capitato di non giocare da tempo e di sentirti stanchezza e spossatezza? Di non riuscire a creare né a sorridere con le persone a cui vuoi bene? Hai pensato che potrebbe trattarsi di una sindrome da astinenza da giochi di ruolo? Dai un’occhiata a questo articolo, ti raccontiamo come fare a curare la tua astinenza da GdR con l’ausilio dei libri fantasy!

[Questo articolo uscì anni fa sul blog di storiedagdr. Oggi quel blog è offline, ma mi dispiaceva che anche gli articoli finissero nell’oblio di Internet, quindi tornano a respirare qui su CL]

La diagnosi: astinenza da GdR

Rollio di dadi sul legno sbeccato, scricchiolio di grafite su fogli stropicciati, eco di avventure sussurrate a lume di candela…

Se hai giocato almeno una volta a un Gioco di Ruolo, conosci senz’altro la sensazione dolce e attraente della fantasia che prende vita sul tavolo, così come l’ebbrezza della realtà che sfuma in favore dell’avventura. E se hai respirato per anni l’aria polverosa del tuo scantinato e l’hai sentita farsi d’un tratto muschiosa e speziata come in una foresta umida, o calda e soffocante come in un dungeon oscuro, allora conosci anche l’astinenza.

Eh, l’astinenza. Quell’atroce sensazione che ti attanaglia ogni volta che il tuo party è costretto a separarsi per più di una settimana; perché, lo sappiamo, la realtà del lavoro o dell’università irrompono sempre a spezzare i fili della vostra fantasia. Se la conosci, sai che non c’è cosa peggiore di questa.

E se anche tu sei vittima di questa terribile malattia cronica, capace di ripresentarsi anche a distanza di mesi, allora accomodati nella prima terapia di gruppo contro l’astinenza da Giochi di Ruolo! Io oggi sarò la tua guida, siediti pure e rilassati, vedrai che insieme troveremo una soluzione.

Parte uno: la visita dallo specialista

Immagina di essere in camera tua, un fine settimana, a languire nel letto. Stai rimuginando su quanto sia ingiusto che non puoi essere lì, in quello scantinato polveroso, a impugnare un dado e gioire per i successi del tuo party; o a piangere per gli insuccessi, i TPK sono sempre dietro l’angolo, lo sappiamo bene.
So che in questo momento vorresti solo essere che ti lasciassero in pace. Vorresti stare a rannicchiarti sotto le lenzuola con una miniatura stretta tra le dita e una lacrimuccia di malinconia a solcare il tuo volto ma dammi fiducia, ho la cura che fa per te.

D’altronde, quello che desideri adesso non è forse poter sentire di nuovo il brivido dell’avventura? Respirare ancora l’aria della collaborazione, assaporare il gusto della magia e della fantasia che prendono vita?

Allora non c’è alleato migliore per te dei romanzi, anche se a primo impatto questo potrebbe sembrarti un consiglio scontato e forse poco efficace.
D’altronde, ti starai chiedendo, come puoi trovare la stessa collaborazione di un GdR nelle pagine di un libro, anche di un fantasy? Come puoi vivere quel sapore di avventura personale e unica che solo il tuo party è in grado di regalarti?

Ebbene, è qui che vengo in tuo soccorso e ti dico che puoi avere tutto questo, se scegli il libro giusto e lo vivi con ogni fibra del tuo corpo.

Parte due: cura e posologia

Da amante dei GdR come suppongo tu sia, sono sicura che ti sarà già capitato più volte di leggere romanzi fantasy e anche, forse, di usarli per cercare di dimenticare una sessione mancata. Ma hai mai provato a immergerti in una di quelle storie immaginando di essere davvero lì, accanto al protagonista? O perché no, di essere proprio nei suoi panni?

Leggere un romanzo è un’esperienza che può essere vissuta in mille modi diversi, ma quello che a mio avviso è più efficace nella tua situazione è proprio ciò che potremmo chiamare Identificazione Completa. Quello di cui hai bisogno, per alleviare l’astinenza che ti attanaglia, è prendere uno di questi romanzi, scegliere il personaggio che preferisci e leggere la storia come se stessi leggendo le avventure future tue e del tuo party.

Leggere libri fantasy come fossero un GdR: come fare?

Ogni azione, dialogo, paesaggio visitato o combattimento affrontato che incontrerai nella lettura non sono che azioni, dialoghi, paesaggi e combattimenti che tu e il tuo party potreste vivere nelle vostre future sessioni. Proprio come in un GdR, immagina di essere tu il focus della lettura; e immagina che loro, il tuo party, siano la struttura che la regge e la fa diventare reale.

E in questo caso, chi ha scritto il libro è il vostro master, e puoi persino immaginarlo come l’originale.
Non è la vostra avventura, certo, o almeno non è quella attuale. Ma se riesci a Identificarti completamente, vedrai che sentirai proprio quella sensazione di appartenenza che provi per il tuo o la tua PG e potrai persino trovare alcuni elementi che vorresti fare tuoi.

E per quanto riguarda la collaborazione?
Be’, nulla di più facile. Immaginati che dietro gli altri personaggi ci siano i tuoi amici, immagina le battute che farebbero al tavolo se vivessero con te quelle situazioni. Sarà quasi come averli al tuo fianco.

E chissà, forse una volta terminata la lettura avrai trovato nuovi spunti da introdurre nella vostra compagna; inoltre, quello che hai letto potrebbe arricchirvi e diventare davvero reale. Nel frattempo, avrai vissuti un ottimo romanzo e avrai allontanato almeno per qualche ora l’astinenza.

Provare per credere, funziona per davvero!
Parola di una Master in questo momento in astinenza. Ma proprio tanto in astinenza.

Alcuni libri fantasy suggeriti per l’astinenza da GdR

Qualunque romanzo fantasy può essere utile al tuo scopo, ma ce ne sono alcuni che sono praticamente perfetti come terapia dell’astinenza.
In generale, il mio consiglio è trovare romanzi ricchi di personaggi principali, così che tutto o quasi il tuo party sia rappresentato. E ovviamente, migliore è il narratore più realistica è l’avventura, ma questo da persona che gioca lo saprai sicuramente meglio di me.

Questi comunque sono i miei farmaci preferiti, forse qui troverai qualcosa che fa davvero al caso tuo:

Buona lettura!

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Denise
Sono un’appassionata di scrittura e comunicazione digitale, studio Informatica Umanistica e lavoro alla Casa della donna di Pisa. Nella vita cerco di conciliare i diversi aspetti di me: la femminista, la letterata e l’informatica. Non sempre vanno d’accordo, ma per fortuna sono caparbia e continuo a insistere.