Fantasy e Fantascienza

Blog Tour: Il ritmo della guerra di Brandon Sanderson

Oggi è il grande giorno: in libreria è arrivato Il ritmo della guerra di Brandon Sanderson, e io fremo dalla voglia di vederci stringere tra le mani questo volume immenso e bellissimo!

Grazie alla Mondadori, ho avuto il privilegio di leggere il quarto volume delle Cronache della Folgoluce in anteprima, e oggi sono qui per aprire l’evento che vi porterà per mano tra le pagine de Il ritmo della guerra (e che terminerà con la recensione il 23 novembre). Cominciando dal mio entusiastico e forse un filo fanatico approfondimento:

Il ritmo della guerra: come sono cambiati i personaggi della saga

Ebbene sì, oggi parliamo proprio di loro: delle anime che danno vita e luce alla nostra Roshar, e che ormai ci accompagnano da ben quattro volumi e ci fanno vivere con il fiato sospeso le loro stesse vicissitudini. Quali di loro ritroverete tra queste pagine? Come li ritroverete?

Va da sé, e forse non serve neanche precisarlo, che questo articolo è del tutto spoiler free. Almeno per quanto riguarda Il ritmo della guerra, perché ci sarà qualche dettaglio dai libri precedenti che non potremo proprio evitare.

Siamo pronti, dunque, per questo viaggio nel mondo della folgoluce? E allora cominciamo.

Kaladin, Shallan, Dalinar e Jasnah: il ritorno dei Cavalieri Radiosi

Come certo immaginerete, il nostro Brandon riporta la nostra attenzione sui veri e propri protagonisti della storia. Da Kaladin il Folgoeletto a Shallan la Tessiluce, ne Il ritmo della guerra i nostri eroi riprendono il loro percorso di crescita e di comprensione degli Ideali.

Non senza una buona dose di sane (ma forse non troppo) difficoltà.

Shallan, ad esempio, è ancora spezzata in tre, ferma in una sorta di equilibrio instabile che, pagina dopo pagina, minaccia di infrangersi bruscamente. In questo quarto volume la vediamo rinnegare con fermezza il passato, incapace di accettare quel che è stato e di lasciarlo andare. Il suo percorso è duro, travagliato e corre in parallelo con la missione che le viene affidata, dritta nel cuore di Shadesmar, il Reame Cognitivo.

Lo stesso Kaladin, ahinoi, qui si trova a fronteggiare il peso del passato, anche se la sua è una lotta contro i suoi stessi ideali, che lo spingono a voler cercare di salvare sempre tutti; e che lo fanno sprofondare nel buio ogni volta che fallisce.

Entrambi i percorsi sono intensi, a tratti dolorosi, e chi si è sentito almeno una volta spezzato nella vita non potrà che ritrovarsi nel percorso di discesa e risalita che i nostri due eroi affrontano ne Il ritmo della guerra.

Lo stoicismo di Jasnah, la stabilità di Dalinar

Anche a Dalinar e Jasnah sono dedicati parecchi capitoli, anche se zio e nipote combattono sfide meno intime seppur altrettanto importanti. La nuova regina di Alethkar e il re di Urithiru sono alle prese con la costruzione di nuove identità, in aperto contrasto con la religione e la cultura che li circondano.

I loro cammini sono paralleli, e puntano nella stessa direzione: una nuova Roshar nella quale gli uomini sono in grado di leggere e scrivere senza glifi e le donne possono indossare un’armatura e scendere sul campo di battaglia.

Un oceano di personaggi secondari che cantano il loro Ritmo della guerra

A sorprendermi più di tutto, però, è stata la spinta che Sanderson ha dato ai numerosissimi personaggi secondari. Navani, Adolin, Teft, Rlain e Dabbid, per dirne solo alcuni. Ma anche Venli ed Eshonai, che attraverso flashback del passato e azioni del presente diventano sempre più familiari e vicine. E anche, sorprendentemente, più umane di quanto potessimo immaginare.

Ho adorato il modo in cui tutte queste anime hanno intrecciato le loro storie nelle pagine de Il ritmo della guerra. Qui abbiamo finalmente la possibilità di udire un canto collettivo, ancora più forte e completo di quello dei volumi precedenti. E di osservare il mondo dei Radiosi, degli spren e dei loro Ideali con occhi nuovi e pronti a subirne tutto il fascino.

Tra tutti questi, Adolin e Navani sono stati di gran lunga i miei preferiti. E considerato che fin qui il principe amante dei bei vestiti e delle belle donne non era proprio la mia passione, potete immaginare il mio stupore quando l’ho visto finalmente crescere e maturare davanti ai miei occhi.

A Shadesmar, Adolin Kholin ha modo di dimostrare di essere più di un bravo combattente e, diciamola tutta, di un avventato assassino. Mentre Navani, chiusa a Urithiru, dà prova del suo talento e della sua illuminazione da studiosa.

Finalmente liberi dall’ombra dei Cavalieri Radiosi, i personaggi secondari della storia hanno la loro rivincita. E, lo ammetto, i capitoli dedicati a loro sono stati di gran lunga i miei preferiti.

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E siamo arrivati alla fine di questo approfondimento dedicato a Il ritmo della guerra. Ma questa non è che la prima di una serie di tappe organizzate per celebrare l’uscita del romanzo. Nell’immagine qui sotto trovate tutti i blog delle partecipanti all’evento, mi raccomando non mancate di vistarle tutte perché hanno infuso passione ed entusiasmo nei loro articoli.

Io, nel frattempo, ne approfitto per ringraziare la Oscar Mondadori, che ci ha fornito una copia de Il ritmo della guerra per questo evento.

Blog tour Il ritmo della guerra
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Denise
Sono un’appassionata di scrittura e comunicazione digitale, studio Informatica Umanistica e lavoro alla Casa della donna di Pisa. Nella vita cerco di conciliare i diversi aspetti di me: la femminista, la letterata e l’informatica. Non sempre vanno d’accordo, ma per fortuna sono caparbia e continuo a insistere.