Sono una mood reader. Non l’ho mai saputo sino ad ora semplicemente perché sino a qualche mese fa neanche sapevo esistesse questa categoria di lettrici/lettori. Amo vedere le persone che fanno le loro TBR del mese, che organizzano le loro letture, perché da amante dell’organizzazione sarebbe un sogno riuscire anche io a portare avanti una progettazione a medio/lungo termine delle letture che voglio fare. Ogni volta che ho provato a organizzare qualcosa del genere però è andata male e quando non è andata male è andata peggio.
So di non essere l’unica a non riuscire a seguire una TBR anche semplice, almeno sotto questo punto di vista non mi sono mai sentita sola. Quello che non riuscivo a capire era come la voglia di leggere un libro mi passasse solo perché ci mettevo più tempo del previsto a leggere il precedente.
Qualità e tempi di lettura
Le tempistiche con le quali viene letto un libro per me sono molto importanti e imprevedibili allo stesso tempo. Diversi fattori sia personali che ambientali influenzano la mia scelta futura e questi fattori non sono prevedibili a priori. Per esempio nei fattori personali ci rientra la valutazione del libro:
- se un libro mi è piaciuto molto successivamente devo leggere un libro per il quale non ho alte aspettative, altrimenti rischio di rovinarmelo per un problema di mera comparazione;
- se era una lettura di mezzo successivamente posso leggere qualunque cosa;
- se è una lettura brutta o deludede devo affrontare qualcosa che sono sicura possa tirarmi su.
Oltre ai fattori personali rientrano nel problema anche i fattori ambientali, in particolare legati al tempo. Tra finire un libro a inizio agosto o a fine agosto, prima o dopo una determinata festa c’è una differenza immensa nel libro che vorrei leggere, senza considerare eventuali nuovi acquisti che possono avvenire durante la lettura stessa.
Insomma, la mia TBR ha sempre altissime possibilità di fallire miseramente prima ancora di leggere il primo libro in lista (cosa che in effetti ha fatto spesso).
Ogni periodo ha il suo tema
L’autunno è il periodo dell’horror, sopratutto da fine settembre ai primi di novembre. Dai primi di novembre a metà dicembre anche fantascienza e fantapolitica vanno forte, quando hanno sfumature particolarmente cupe. Da metà dicembre a fine gennaio è il momento delle riletture, dei libri a tema natalizio e delle storie emotivamente forti (che non siano romance). Febbraio e marzo sono i mesi per altra fantascienze e fantapolitica, eventualmente fantasy, ma sopratutto per lo humor, le letture divertenti hanno la priorità su tutto il resto. Il resto della primavera è dedicato ai saggi, per poi arrivare all’estate in cui torna l’horror, il thriller, le storie vere e i classici. I classici sono un retaggio di quando andavo all’università, ora mi capita di leggerli in periodi sparsi, questo perché per leggere i classici ho bisogno della testa più sgombera e quando ero all’università l’estate era l’unico periodo dell’anno in cui riuscivo a staccare il cervello dai problemi e dalle ansie della quotidianità.
Questi non sono schemi fissi, può capitare che a causa di un gruppo di lettura, di un acquisto particolarmente atteso o di un libro che appartiene facilmente a più generi un libro che idealmente rientra in un periodo venga letto in un altro. Questo vale sopratutto per i generi che non ho citato ma che magari può capitarmi di affrontare anche se non rientrano tra i miei gusti abituali. Oltretutto queste predilezioni sono variate nel corso degli anni seguendo la mia evoluzione come lettrice (5 o 6 anni fa il fantasy sarebbe stato molto più presente), ma anche il modificarsi della mia routine mensile e annuale: ora che lavoro e ho una figlia i miei ritmi sono totalmente diversi dalla me che andava all’università.
L’importanza di seguire le emozioni
Tutto questo solo per far capire quanto sia importante seguire le proprie inclinazioni piuttosto che le letture che ci vengono continuamente proposte come letture assolutamente imperdibili per le quali bisogna correre a spendere soldi in libreria. Per carità, sempre bello spendere in libreria, ma visto che i soldi (e lo spazio aggiungerei) non sono infiniti rispettare le nostre passioni è la strada migliore per investire in libri che avranno le maggiori possibilità di rispondere ai nostri gusti.
I consigli di lettura altrui sono estremamente utili, ci permettono di conoscere opere che altrimenti rischierebbero di rimanere fuori dal nostro radar. Ma proprio per questo sono utili quando vengono proposti libri nuovi ed originali, quando tutti iniziano a proporre sempre e solo le stesse opere si finisce per avere un effetto FOMO piuttosto che un reale interesse per l’opera mostrata, ed infatti dalle recensioni spesso si passa al mostrare libri non ancora letti ma appena acquistati, senza una recensione ma parlando piuttosto dell’hype che si aveva nel possedere il libro.