Aggiornamento mensile delle letture appena concluse. Se fate un salto su goodreads e su tiktok trovate aggiornamenti più frequenti.
The Cypher Files: An Escape Room… in a Book! di Chassapakis, Dimitris
Come richiamato dallo stesso titolo questo libro è una sorta di Escape Room, contiente un enigma in ogni pagina e risolvendo gli indizzi si puà progredire con la storia. Il problema più grande è che enigmi e storia sono raramente collegati e se la parte enigmistica è estremamente ben strutturata, non si può dire altrettanto della parte narrativa.
Sei un membro del Chyper Files e attravarso le tue capacità di risolvere gli enigmi devi arrivare a capo di un mistero, la parte narrativa si risolve quasi tutta qui purtroppo e gli indizzi che vengono trovati, così come i giochi da risolvere non rafforzano la parte narrativa, tanto è vero che il libro può tranquillamente andare avanti senza leggere nulla della storia. Per questo motivo ve lo consiglio se vi piacciono gli enigmi o da regalare ad un appassionato di enigmistica.
Per un appassionato lettore invece potrebbe risultare una lettura piuttosto deludente.
Niente di umano di Beatrice La Tella
Ho preso questo libro al Salone del Libro aspettandomi una storia sulla fine del mondo, ma in realtà la fine del mondo ha poco ha che fare con questo racconto illustrato magistralmente da Brigitta Bonaldo
A me questo è sembrato il racconto di come il nostro mondo cambi quando perdiamo qualcuno che amiamo.
Inizialmente ci ritroviamo avvolti dall’incomprensione, rappresentate come delle bestie che invadono la nostra quotidianità portandoci a chiederci costantemente “perché stiamo vivendo tutto questo?”.
C’è chi cerca di affrontare l’ignoto attraverso la fede, chi cerca spiegazioni nella scienza e chi si accosta al sovrannaturale come unica strada per poter avere almeno l’ultima conversazione con l’amato.
Ma niente di tutto questo ha senso, ciò che ci lega davvero alla persona che abbiamo perso sono le storie, le nostre storie che si sono incrociate e hanno creato un meraviglioso racconto. È solo attraverso quel racconto, attraverso i ricordi, che possiamo tenere a bada le nostre bestie.
L’apparizione di Victoria Mas
Ho conosciuto Victoria Mas con Il ballo delle pazze, un libro che mi era piaciuto molto per la capacità dell’autrice di partire da un luogo reale, in quel caso l’ospedale psichiatrico Salpêtrière tessendoci attorno una storia capace di dargli risalto. Il luogo di partenza di questa storia è stato invece la Borgogna, ma la storia avrebbe potuto svolgersi in qualunque altro luogo del mondo, perché il legame tra ambientazione e trama era davvero minimo e supportato, più che dagli eventi e dai protagonisti, dalle ridondanti descrizioni che hanno principalmente rallentato la lettura.
Le intere paginate di descrizione ambientale, infatti, invece che dar forza al susseguirsi degli eventi sembravano essere dei muri di informazioni inutili che hanno finito per rubare spazio alla storia. Una storia che si è dovuta destreggiare, oltre che in mezzo a queste descrizioni ambientali anche tra decine di personaggi e una moltitudine di eventi passati susseguiti in altrettanti numerosi luoghi. Tutto ciò forse non sarebbe stato un problema se l’autrice non avesse cercato di rinchiudere tutto il appena 160, alla fine tutto è rimasto solo abbozzato, come se non fosse un libro finito, ma il canovaccio su cui lavorare per approfondire luoghi, persone e trama.
Fenomenali poteri cosmici…in un minuscolo spazio vitale!