Il nostro viaggio nel cuore del fantasy continua, e questa volta ci porta sulle sponde di un mondo epico ed incredibile. Grazie a un nuovo evento tra blogger, ho finalmente avuto l’occasione di leggere La saga di Terramare di Ursula Le Guin, il protagonista di questa nuova recensione. E direi che non ha certo bisogno di presentazioni, già che parliamo di uno dei capostipiti del fantasy anni ’60-’90.
Erano anni che aspettavo il momento giusto per avvicinare questa saga colossale ed è arrivato grazie a Raffaella di The Reading’s Love e alla Oscar Mondadori, che ha dato alle stampe questa splendida nuova edizione illustrata.
Il libro
Questo enorme volume illustrato da Charles Vess contiene l’intera saga di Terramare, suddivisa in sei volumi:
- Un mago di Terramare
- Le tombe di Atuan
- La spiaggia più lontana
- Tehanu
- Leggende di Terramare
- I venti di Terramare
Ursula K. Le Guin ci porta in un mondo incantato fatto di arcipelaghi e mari sconfinati; dove giovani pastori, sacerdotesse e potenti maghi lottano con forze oscure e terribilmente affascinanti.
A conclusione del volume, un’enciclopedia dei luoghi e della magia di Terramare, quattro racconti e il discorso “Bambini, donne, uomini e draghi” tenuto da Ursula K. Le Guin alla conferenza del Worlds Apart nel 1992.
Recensione La saga di Terramare
Draghi, magia e oscurità. Sembrano essere questi i temi cari a Ursula K. Le Guin. Almeno quando si guarda alla sua produzione fantasy, così ampia e ricca da coprire quasi tre decenni. Storie di creature fantastiche, di figli di pastori che diventano potenti maghi e di bambine sfortunate che crescono e diventano coraggiose donne. Il tutto, condito da un richiamo al buio, alla paura che aleggia costantemente in noi, e che scandisce ogni passo dal nostro diventare grandi.
La saga di Terramare nasce come racconto per ragazzi, ma si sviluppa e respira un’aria capace di coinvolgere anche i più grandi. Comincia adagio, in modo quasi banale (o ci appare tale dopo aver letto tanti, troppi fantasy che da questo hanno tratto ispirazione), presentandoci un ragazzo comune la cui unicità emerge tutta all’improvviso. E poi, senza che ce ne rendiamo conto, ci trascina nel cuore di un mondo così ricco e vivo da entrarci dentro una pagina alla volta.
La lotta tra bene e male
Come in ogni epic-fantasy che abbiamo imparato ad amare, anche nella Saga di Terramare il fulcro è la battaglia tra bene e male, tra luce e oscurità. Ma si tratta di una lotta dal sentore più profondo, qualcosa che affonda le sue radici nell’essenza stessa degli uomini. I personaggi della Le Guin sono esseri spesso tormentati, che scoprono il proprio coraggio nell’affrontare i demoni interiori che li ossessionano.
In questo, la Saga diventa una compagna preziosa per i ragazzi che crescono e cominciano a guardare il mondo con occhi più consapevoli. Terramare li accompagna alla scoperta del dolore, della paura e del coraggio, e lo fa in modo così morbido e accogliente che è impossibile lasciarla andare del tutto una volta terminata.
Parole di velluto
Della Le Guin colpisce soprattutto lo stile. La saga di Terramare è un racconto per bambini, certo, ed è scritto in modo che siano loro a godere di più di queste affascinanti atmosfere. Ma ci sono elementi, vezzi di stile, che un adulto non può che notare e amare. Ursula K. Le Guin scrive con parole di velluto, frasi così delicati e belle da rimanere impresse a vita. Terramare è una terra viva, respira nelle descrizioni dei luoghi e dei suoi abitanti che l’autrice ci regala, ed è anche e soprattutto per questo che le vicende che racconta diventano così tanto parte di noi.
Nel corso di oltre trent’anni, la Le Guin ha dato vita a un mondo indimenticabile; e lo ha fatto infondendovi temi e sensazioni e a lei cari che si sono evoluti e sono mutati di decennio in decennio. Così, siamo passati dai primi volumi più tradizionali e attinenti al modello dello sword and sorcery a romanzi sempre più profondi, fatti spesso di personaggi femminili così reali che non abbiamo potuto che arrivare a sentirli degli amici.