Classici, Recensioni

Il grande Gatsby – Recensione

Il grande Gatsby ha fatto nascere in me il bisogno di una nuova rubrica su Instagram: “#disonoresudimeesullamiamucca.
Ci sono tanti libri che per vari motivi sottovaluto, prima di tutto quelli che sono fuori dalla mia confort zone e quindi mi fanno un po’ paura. Poi ci sono quelli che hanno troppi pareri entusiasti, perché mi sono scottata troppe volte. Ed infine i classici, a causa di un brutto ricordo delle letture scolastiche, nonostante tutti i libri belli che ho letto sino ad ora fatico a togliermi di dosso questa croce.

Insomma, Il grande Gatsby rientra in tutte queste tre categorie. Non so neanche io cosa mi abbia spinto a leggerlo, ma proprio per questo fa parte della rubrica #disonoresudimeesullamiamucca: sottovalutarlo per tanto tempo è stato un errore enorme.

Prima di tutto breve trama per qualcuno che vive fuori dal mondo e non conosce uno tra i libri più chiacchierati degli ultimi anni. Poi vi parlo un po’ degli elementi della storia che mi hanno fatto apprezzare il libro così tanto.

Trama

(dalla quarta di copertina)
Ricchissimo, potente, invidiato, Jay Gatsby è lo sfuggente anfitrione di una corte festosa e stravagante, che nutre di lussuosi festeggiamenti. Ambizioso e determinato, ha saputo conquistare con mezzi leciti e illeciti prestigio, denaro e rispettabilità. Ma non è felice: dal mistero del suo passato emerge il ricordo di un grande amore.

Gatsby insegue disperatamente il sogno di ritrovare Daisy, di far rivivere il legamene con la donna che lo ha respinto, povero e senza prospettive, per sposare il rampollo di una della più grandi famiglie americane. Metterà in gioco tutto il suo fascino e il suo potere, ma riuscirà solo a dare vita a una dolce follia destinata a finire in tragedia.

Quattro chiacchiere sul grande Gatsby

Prima di iniziare questa lettura avevo l’impressione che mi sarei trovata davanti ad una sorta di giovane Werther. So che secondo molti di voi non si può parlare male dei classici, ma io quel libro l’ho odiato dalla prima all’ultima pagina. L’unica cosa che ho apprezzato è stato lo stile di scrittura, ma avrei voluto strozzare il protagonista ogni minuto della lettura. Chi ha letto entrambi i libri immagino abbia capito perché Il grande Gatsby sia quindi diventato il primo libro di questa nuova rubrica!

Quando vi parlo di un libro potrei parlarvi dello stile di scrittura, della particolarità dei personaggi, dell’ambientazione storica, ma in tanti avranno già fatto questo lavoro prima e meglio di me.
Per questo motivo preferisco sempre focalizzarmi su degli argomenti che possono rivelarsi un interessante spunto di riflessione da fare insieme.

“«Quando ti vien la voglia di criticare qualcuno,» mi disse «ricordati che non tutti a questo mondo hanno avuto i vantaggi che hai avuto tu».

Il grande Gatsby – Francis Scott Fitzgerald

Cosa siete disposti a fare per amore?

Ho pensato tanto a questo argomento andando avanti con la lettura. Soprattutto perché non riuscivo a capire dove l’autore volesse portare l’ostentazione e il bisogno di sentirsi al centro dell’attenzione del protagonista. Personaggio che, come Werther, mi è stato profondamente antipatico dalle prime pagine. Forse per merito della narrazione esterna però, sono riuscita in questo caso a capire meglio il suo punto di vista. Avendo come intermediario della vicenda una voce narrativa più vicina a me ho potuto comprendere l’ideale di Gatsby, pur non condividendolo. Credo che questo punto sia estremamente soggettivo e il giudizio che si può dare sulle scelte del protagonista dipenda molto dall’opinione che si ha dell’amore romantico.

La sua ossessione per il passato ha finito per distruggere ciò che avrebbe potuto attenere in futuro. Ma la conquista dell’amore, a quanto pare, era per lui più importante di qualunque cosa.

Qual è il senso dell’amicizia?

Strettamente collegato al tema dell’amore è quello dei legami affettivi più generici. Quei legami che dovrebbero supportarti ed aiutarti nel momento del bisogno e viceversa e che sono palesemente mancati nella vita di Gatsby.

Quando vivi per apparire difficilmente puoi trovare legami di sostanza. Ma ognuno di noi nel corso della propria vita compie determinate scelte, legate sia al proprio carattere biologico che al proprio mondo esperienziale. Ed è questo che dobbiamo ricordare sempre, non solo durante la lettura. Certe scelte, che a noi possono sembrare sconsiderate, per qualcun altro sono l’unica via percorribile.
Gatsby ha un obiettivo, ed è disposto a tutto per ottenerlo. L’amicizia non è rilevante nei suoi piani, se non come ulteriore mezzo per far risplendere ancora di più il proprio nome.

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Voi avete letto questo libro? Immagino di si, credo di essere rimasta l’ultima che ancora non aveva trovato il coraggio di affrontarlo! Come già detto #disonoresudimeesullamiamucca.

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Valentina
Lettrice onnivora, educatrice, mamma.
Dei libri amo la capacità di mostrare la complessità del mondo che ci circonda, forse per questo tra i miei generi preferiti rientrano fantascienza, fantapolitica, fiabe tradizionali e saggistica.