Fantasy e Fantascienza

100 anni dalla nascita di Isaac Asimov

Il 2 gennaio del 1920 nasceva Isaac Asimov e oggi, per festeggiare i 100 anni da questo evento, viaggiamo un po’ tra i suoi libri e la sua vita.
Probabilmente la maggior parte di voi lo conosce come scrittore di narrativa fantascientifica, ma di questo autore si può leggere molto di più.

Biografia in breve

Isaac Asimov nasce in Russia, esattamente 100 anni fa, da una famiglia di origine ebrea. Appena tre anni dopo la sua nascita però si trasferiranno a New York, dove Asimov verrà naturalizzato.
La passione per la fantascienza nacque in lui molto presto, con la lettura di riviste a tema che arrivavano nel negozio di giornali dei genitori. Ma era la scienza in generale ad appassionarlo e le milioni di possibilità che da questa scaturivano. Questa passione lo portò a laurearsi in chimica, alla Columbia University, nel 1939. E nel 1948, di ritorno dalla guerra, prenderà anche un dottorato in biochimica.

Durante il periodo dell’università inizia a dedicarsi anche alla scrittura, in particolare con racconti di fantascienza e inizia a proporli a diverse riviste. Su queste riviste vedranno la luce molti dei racconti sui robot che poi andranno a formare uno dei suoi cicli più famosi.

Robert Heinlein, L. Sprague de Camp, e Isaac Asimov, Philadelphia Naval Shipyard, 1944

Durante la seconda guerra mondiale Asimov viene impiegato come chimico presso Naval Air Experimental Station di Filadelfia. Qui avrà la possibilità di conoscere altri due grandi scrittori di fantascienza: Robert A. Heinlein (libro consigliato “Straniero in terra straniera“) e L. Sprague de Camp.

Sarà però solo nel 1950 che verrà pubblicato il suo primo romanzo vero e proprio “Pebble in the Sky” (“Paria dei cieli”) seguito da “Io, Robot” e il primo libro di saggistica.

Dedica invece gli ultimi anni della sua vita alla produzione scientifica, principalmente con articoli di divulgazione.
Muore nel 1992, ufficialmente per arresto cardiaco, in realtà nel 1983, dopo una trasfusione dovuta ad un’operazione di bypass cardiaco contrasse l’HIV. Asimov decise di non far sapere niente sulla vera causa della sua morte, che si scopri dopo diversi anni dalla sua morte, per paura dello stigma che l’AIDS poteva portare sulla sua famiglia.

Visione del futuro

A 100 anni dalla nascita di Asimov è interessante rileggere suo un articolo del 1964 in cui descriveva la sua visita alla Fiera mondiale del 2014. Potete infatti vedere come molte delle cose da lui previste si sono davvero avverate! Più che a capacità divinatorie questo fatto lo si deve proprio alla sua grande immaginazione, legata sempre strettamente alle reali conoscenze scientifiche.

Nel mondo della fantasia…

Tra il 1939 e il 1959 Asimov scrisse una quantità enorme di racconti, in particolare di fantascienza, mentre successivamente si dedicò maggiormente alla stesura di romanzi.

Oltre alla saggistica e alla fantascienza pubblicherà anche opere umoristiche, fantasy e gialli tra queste la saga per ragazzi di Norby, scritta insieme alla moglie e la saga dei Vedovi Neri. In totale si stima che siano più di 500 le opere da lui pubblicate.

  • Il termine robot:
    Sembra sia stato usato per la prima volta proprio nel 1920. Per la precisione, il suo primo utilizzo si deve allo scrittore ceco Karel Čapek, che lo inserì nella sua opera “I robot universali di Rossum”. Il termine gli venne suggerito dal fratello Josef, che nel 1917 utilizzò una parola simile, automat, per il suo racconto “Opilec” (“L’ubriacone”).

Nonostante non sia stato Asimov a coniare il termine robot, è a lui che si deve la nascita del termine robotica ed in particolare al romanzo “Liar!” (“Bugiardo”) del 1941. Ma Asimov non si è limitato a coniare il termine, ma ha creato un intero mondo intorno a questa nuova scienza. Sono famosissime le sue Tre leggi della robotica, presenti per il prima volta in “Runaround” (“Circolo vizioso”) del 1942.

  1. Un robot non può recar danno a un essere umano né può permettere che, a causa del suo mancato intervento, un essere umano riceva danno.
  2. Deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani, purché tali ordini non vadano in contrasto alla Prima Legge.
  3. Un robot deve proteggere la propria esistenza, purché la salvaguardia di essa non contrasti con la Prima o con la Seconda Legge.»

Siccome le leggi sono messe in ordine di importanza è risultato necessario implementarne una quarta, chiamata Legge 0:

0. Un robot non può recare danno all’umanità, né può permettere che, a causa del proprio mancato intervento, l’umanità riceva danno.

…e in quello della realtà

Come è già stato detto, Asimov è stato anche un grande divulgatore, due delle sue opere di saggistica più importanti fanno parte della serie “Guida alla scienza per l’Uomo Intelligente”. In italia portate con il nome “Il libro di fisica” e “Il libro di biologia”. Sono due opere che contengono quasi tutta la conoscenza, del tempo, su questi due temi e che Asimov modificò diverse volte per tenerle sempre aggiornate. A queste si aggiungono le opere sul corpo umano e sulla Bibbia, che cercò di analizzare nonostante non fosse un credente (o forse proprio per questo).

Un’altra enorme parte della sua produzione è dedicata infine ad astrofisica e cosmologia, opere in cui passa dallo studio sul Collasso dell’universo a quello su possibili Civiltà Extraterrestri. Nonostante siano passati 100 anni dalla nascita di Asimov, quest’ultima opera rimane tutt’ora considerata uno tra i migliori lavori scientifici sulla possibile esistenza di realtà aliene.

La sua capacità di fondere la scienza con un intrigante stile narrativo lo ha reso (parere personale) uno tra i migliori divulgatori scientifici di sempre, capace di appassionare e far capire anche tematiche molto complesse e difficili.

Purtroppo quasi nessuna opera di saggistica è più disponibile per il mercato italiano.

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Valentina
Lettrice onnivora, educatrice, mamma.
Dei libri amo la capacità di mostrare la complessità del mondo che ci circonda, forse per questo tra i miei generi preferiti rientrano fantascienza, fantapolitica, fiabe tradizionali e saggistica.