Interviste, Recensioni

Intervista a Resh Stories

Buon giorno, miei cari Chiacchieroni!
Oggi cominciamo la giornata con un’intervista speciale.
Ho avuto infatti il piacere di fare quattro chiacchiere con i creatori di Resh Stories, una realtà editoriale nata da pochissimo ma che promette già grandi cose.
Lascio subito la parola a loro, dunque, così che possano raccontarvi di più di Resh e del mondo che c’è dietro.

CL: Innanzitutto grazie per aver accettato di partecipare a questo piccola intervista. Se siamo qui, è perché il vostro Resh Stories mi ha colpita molto in positivo e non potevo certo esimermi dal presentare la vostra splendida realtà ai lettori del nostro blog. Anziché lanciarmi in un articolone sul perché dovremmo tutti alzare lo sguardo al vostro sito, però, ho pensato che lasciare a voi la parola fosse il modo migliore per farvi conoscere ai lettori chiacchieroni qui fuori, e quindi eccoci, a parlare di serialità, forza delle storie e creatività.
Ma cominciamo dal principio.

Chi sono i tipi di Resh Stories?

RS: Lettori appassionati, prima ancora che editori. Resh Stories nasce dalla passione di quanti compongono la redazione per la letteratura di ogni genere: dal fantasy al noir, passando per quelle horror, sci-fi e chi più ne ha più ne metta. Resh Stories nasce dalla volontà di creare la casa editrice che sognavamo e che a nostro parere mancava. L’abbiamo creata quindi a immagine e somiglianza dei nostro desideri!

CL: Come dicevamo poc’anzi, Serialità, Creatività e Potere alle Storie. Sembrano essere questi gli elementi alla base della vostra realtà. Vi va di parlarci più nel dettaglio del vostro mondo?

RS: Sono esattamente queste le parole d’ordine di Resh Stories.
Crediamo che la serialità sia la caratteristica principale della narrazione contemporanea dalle serie tv, al fumetto, al cinema, quindi perché non nella letteratura? È su quest’idea che abbiamo costruito tutto e le storie che chiamiamo Resh Originals.
Creatività, perché gli autori sono i protagonisti della creazione. Dopo che un autore ci propone una storia, se ci piace, iniziamo a dialogare con lui per far sì che quella storia venga presentata nella sua forma migliore al pubblico. Il rapporto che abbiamo con gli autori è la colonna portante di Resh Stories.

Potere alle Storie, perché sono le storie ad avere il potere, ancor più degli autori e degli editori. Quando una storia è davvero forte conquista il pubblico e comincia in un certo senso a vivere da sé, facendo da collante tra chi le storie le legge, chi le scrive e chi le pubblica.

CL: Immaginate di raccontare a un nuovo potenziale lettore il mondo di Resh Stories. Che storie può trovare nel vostro portale? In quali incredibili avventure può sperare di immergersi?

RS: Resh Stories vuole che le sue storie siano allo stesso tempo simili e diverse. Simili in quanto ognuna delle nostre storie punta a trascinare il lettore in un mondo fatto di avventura, azione, emozioni. E diverse per mille motivi: perché scritte da autori distinti che hanno stili molto personali, perché caratterizzate dalle ambientazioni più disparate, perché appartenenti a generi letterari anche lontani.
Quindi, per farla breve, unite nell’intento diverse nella loro natura.
Del resto, il lettore che oggi dovesse sfogliare il nostro giovane catalogo si accorgerebbe presto che ce n’è davvero per tutti: Ray Owlers and the Red Sparks di Luigi Formola è un fantasy young adult; The Blackest Island di Daniele Lombardi è un’avventura di pirati ai tempi di Barbanera; Better è una miscela di noir, pulp e hard boiled dura e cruda indirizzata a un pubblico adulto.

CL: E se fosse un autore ad aprire il vostro sito? Come farebbe a sapere se ha trovato la porta giusta in cui suonare il campanello?

RS: Noi crediamo che tra autore ed editore vi debba essere sempre chiarezza e onestà, per questo la sezione “chi siamo” del nostro sito contiene un lungo “manifesto” che riassume un po’ tutta la nostra filosofia e la nostra visione. Un autore dovrebbe partire proprio da quella pagina e chiedersi “condivido quel che c’è scritto qui?”. Se la risposta è “sì”, farebbe poi bene a dare un’occhiata al nostro catalogo. Il successivo passo sarebbe senza dubbio cliccare su “Invia la tua opera”!

CL: Dal vostro sito si legge: puntiamo alla Crossmedialità. Quanto è importante, per un editore contemporaneo, sapersi muovere tra i vari media? Come sfruttate le infinite possibilità che avete tra le mani?

RS: A nostro modo di vedere, un prodotto d’intrattenimento che non punti alla crossmedialità oggi sarebbe anacronistico. Quando una storia riesce a conquistarsi il proprio pubblico, se il suo universo ha ancora da raccontare, crediamo non ci sia nulla di più bello che farlo attraverso i più disparati linguaggi. Ad oggi, stiamo lavorando per cominciare a pubblicare a partire dal 2020 i nostri primi fumetti, i nostri primi giochi di ruolo e giochi da tavolo.

CL: Qualche anticipazione di quello che vedremo nei vostri cataloghi nel prossimo futuro?

RS: Quando pensiamo a ciò che vogliamo diventare pensiamo ovviamente a lungo termine, ma quando pensiamo alle nostre storie in redazione il nostro motto è “one step at time” “un passo alla volta”. Questo perché vogliamo concentrare tutte le nostre energie sulla prossima storia, per dare ai lettori il meglio. Quindi, possiamo dirvi quale sarà la nostra prossima storia: “World2World” di Stefano Giugno, un fantasy duro e puro, pieno di azione e colpi di scena.

E siamo giunti alla fine di questa breve e spero interessante intervista ai creatori di Resh Stories. Io colgo l’occasione per ringraziarli per essere stati qui con noi e per complimentarmi con loro per questo splendido progetto, al quale auguro ogni bene.

A voi, cari lettori, un invito finale: fate un salto sul sito reshstories.com/ e scoprite le loro storie.

Non ve ne pentirete!

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Denise
Sono un’appassionata di scrittura e comunicazione digitale, studio Informatica Umanistica e lavoro alla Casa della donna di Pisa. Nella vita cerco di conciliare i diversi aspetti di me: la femminista, la letterata e l’informatica. Non sempre vanno d’accordo, ma per fortuna sono caparbia e continuo a insistere.