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Crescere un figlio lettore: 8 consigli

Ultimamente ho sentito molto spesso persone che si lamentavano per il fatto che il figlio non leggesse.  in questo video, insieme al sostegno di un libro ossia 1001 attività per raccontare esplorare giocare con i libri vorrei dare qualche suggerimento ai genitori per avvicinare i figli ma anche più in generale i bambini alla lettura. Se non potete guardare il video vi lascio qui sotto gli otto punti che ho trattato.

Fatemi sapere cosa ne pensate e se avete ulteriori suggerimenti!

 

  1.  Creare una biblioteca o una piccola libreria a portata di bambino.  È bene inserire in questa raccolta una serie di titoli che possano stimolare la curiosità del bambino, con immagini che lo ispirino e storie che facciano vedere come la lettura possa essere un ottimo strumento sia per viaggiare con la fantasia che per rispondere al bisogno di storie insito nell’essere umano.  Inoltre, per costruire questa biblioteca, è importante basarsi anche sui suoi desideri non soltanto su ciò che noi vorremmo leggesse.

  2. Lettura ad alta voce prima che il bambino inizi a leggere. Leggere a voce alta ai bambini è molto importante, ascoltare insieme una favola, una fiaba o un racconto è un’ottima attività per stimolare la relazione del bambino con i libri. Ma quando la lettura viene fatta da un genitore diventa anche un momento in più per stringere un legame profondo con il bambino. Questo punto della lettura ad alta voce avrebbe bisogno di un video a sé vi lascio qualche link e magari se ne riparlerà più avanti in maniera più approfondita.
    Nati per leggere
    Teste fiorite

  3. È importante leggere davanti ai propri figli. Questo è il link all’ultimo rapporto dell’Istat sugli italiani che leggono. Come potete vedere c’è  una differenza immensa tra i bambini che sono immersi in una famiglia in un ambiente di lettori rispetto a coloro che invece non vedono mai le figure di riferimento appassionarsi ad un libro. Se il bambino non vede i genitori per primi appassionati alla lettura e gli viene trasmessa l’idea che leggere voglia dire solo istruirsi, non potrà mai (o comunque potrà con maggiori difficoltà) capire il valore della lettura esterno all’ambiente scolastico.

  4. Non esistono cattive letture.  o meglio troppo spesso ci si dimentica che la lettura è un’abilità umana che, come qualunque altra abilità, ha bisogno di esperienza e di esercizio per migliorare. Pensare che un bambino che non abbia mai letto niente possa affrontare determinati classici o comunque letture complesse è un po’ come se a voi vi buttassero in una palestra e vi dicessero che di punto in bianco dovete alzare 100 kg in panca: senza un buon allenamento rischiate solo di farvi male e di odiare la palestra.  Sono perfettamente d’accordo sul fatto che alcuni libri siano completamente inutili, ma è un discorso che posso fare con una determinata esperienza nell’ambito della lettura… e soprattutto rimane il mio punto di vista, un bambino ha dei gusti, esattamente come gli adulti. Voi come vi sentireste se ci fosse una terza persona che vi obbliga, non che vi consiglia, a fare determinate letture?

  5. Non obbligatelo a rispondere a quesiti e domande. Se ha voglia di parlarne… bene, ma la lettura per piacere non deve essere trattata come la lettura scolastica, fatta di schede di lettura e quiz di comprensione del testo. Magari, se vedete che ha voglia di parlare del libro che ha appena letto, le domande che potreste fargli potrebbero essere più indirizzate al suo coinvolgimento con la storia e con i personaggi più che alla comprensione del testo. In questo senso non giudicatelo male soltanto perché dice che non gli è piaciuto un libro che secondo voi invece avrebbe dovuto apprezzare. Vi capisco benissimo se non riuscite a comprendere come vostro figlio possa non apprezzare Roald Dahl o Bianca Pitzorno, ma sono i suoi gusti e dovete rispettarli. Quando crescerà, maturerà i suoi gusti letterari, e capirà che sono i due più grandi scrittori al mondo… ovviamente sto scherzando, lo so che ci sono persone a cui questi autori non piacciono, non vi capisco, ma so che esistete anche voi e io vi voglio bene lo stesso.

  6. Continuate a leggere per lui anche se ha già imparato a leggere. Una cosa molto carina potrebbe essere provare a fare un’inversione di ruoli, lasciando quindi che sia lui a leggere ad alta voce con voi, ma in ogni caso fategli capire che è un’attività per la quale ha la vostra attenzione. Dedicare del tempo a qualcuno vuol dire far capire a quella persona che vale il vostro tempo, il tempo è probabilmente la cosa più preziosa che abbiamo perché è l’unica cosa che non può mai tornare indietro. Dedicare del tempo alla lettura insieme al proprio bambino vuol dire far sentire lui importante tanto da dedicargli il nostro tempo, ma che anche la lettura lo ha, perché è quella l’attività che si sceglie di fare insieme.

  7. Non forzatelo a leggere.  Non forzatelo a leggere le letture che voi avete scelto, non forzatelo a leggere tot pagine ogni giorno, non forzatelo a leggere  qualcosa che abbia sempre un’indicazione morale ed educativa alle spalle. Vuole leggere le barzellette di Geronimo Stilton? Va benissimo. Si ha tutta la vita per riscoprire i classici e dedicarsi a letture complesse, da piccoli di importante e appassionarsi al libro con le letture che si preferiscono. Inoltre non fategli vedere la lettura come una punizione dire “ti sei comportato male quindi oggi niente cartoni vai in camera tua a leggere” o dirgli qualcosa tipo “dai leggi soltanto tot pagine e poi sei libero” mette la lettura in ottica negativa non di certo in ottica di attività ricreativa  con la quale si possa spendere del tempo in maniera positiva.

  8. Lasciate che abbandoni i libri. abbandonare un libro è una cosa  che anche molti lettori più maturi dovrebbero imparare a fare. Abbiamo idea di quanti libri belli esistano al mondo? Probabilmente no. Se un libro non piace… non piace. Non si può sprecare tempo con attività, e con libri in questo caso, che non ci piacciono, soprattutto se ciò che vogliamo far nascere è la lettura per piacere. Un conto sono quelle attività necessarie come lo studio di cui comunque, più avanti nel tempo, se ne capisce l’utilità (potremmo puoi parlare del fatto che in realtà lo studio dovrebbe essere una cosa fatta per piacere ma anche qui andremo veramente troppo fuori tema), Ma se la lettura deve diventare lettura per piacere e per passione non può essere incatenata a letture che non piacciono. Come ho detto prima immaginate se voi foste costretti a leggere sempre qualcosa che vi fa venire il latte alle ginocchia.

 

Credo veramente che questi siano gli otto punti da cui partire per cercare di creare un buon rapporto con la lettura. Se avete ulteriori consigli vi aspetto nei commenti per farci una chiacchierata.

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Valentina
Lettrice onnivora, educatrice, mamma.
Dei libri amo la capacità di mostrare la complessità del mondo che ci circonda, forse per questo tra i miei generi preferiti rientrano fantascienza, fantapolitica, fiabe tradizionali e saggistica.