Buon lunedì e buon inizio settimana, miei cari Chiacchieroni!
Come succede spesso in sessione esami, vi scrivo in diferita, e mentre voi leggete questo articolo io probabilmente starò già soffrendo tra le spire di un nuovo e piacevolissimo (ceeerto) esame.
La potenza della programmazione dei post, si vede che già mi piace questa nuova piattaforma? 😀
In ogni caso, visto che al momento in cui vi scrivo sono in piena preparazione del suddetto esame, e dunque assorbita anima e corpo nello studio, non poteva nascere argomento di discussione migliore della Lettura da Sessione Esami.
Chiunque tra voi è, o è stato, studente universitario saprà bene che le sessioni sono quei momenti della vita in cui la vita stessa sparisce, assorbita da pagine e pagine di appunti sottolineati freneticamente, quaderni ricoperti di formule sempre più storte e disordinate (chiamasi, sindrome da aspirante chimico in delirio) e libroni da infinite pagine che ci osservano minacciosi dalla scrivania incasinata.
In queste condizioni, anche solo l’idea di prendere in mano un testo più complesso dell’INCI dello Shampoo (letto rigorosamente in bagno perché si sa, qualcosa bisogna pur leggerla) sembra quasi impossibile, figuriamoci portare avanti una lettura soddisfacente.
Per fortuna però, il vasto panorama letterario riesce, anche in questo drastico caso, a venire in nostro soccorso, e ci sono due o tre cosucce che vorrei presentarvi proprio a tal proposito.
Numero 1: I fumetti
Ebbene sì, sfido chiunque a trovare un alleato più prezioso dei fumetti quando si ha la testa stanca e ingombrata di pensieri. Dai più colorati e noti, passando per le serie periodiche da edicola, fino a graphic novel leggere e solari, la nona arte interviene divinamente in nostro soccorso, offrendoci da qualche minuto fino a poche ore di relax, divertimento e necessario break dallo studio devastante.
Gialli, romantici, d’avventura, fantasy, comici, ce ne è per ogni gusto e necessità, e si può scegliere di andare sui più complessi o sui più rilassanti a seconda delle esigenze.
Ve ne propongo qualcuno che ritengo particolarmente adatto al periodo, ma ovviamente siete più che invitati a farmi sapere le vostre proposte.
[cliccando su ciascuna immagine verrete reindirizzati alla recensione sul blog, se presente, o a una scheda prodotto per trama e dettagli]
Viola Giramondo di Teresa Radice e Stefano Turconi: colorato, solare, leggero e piacevolissimo, questo fumetto è l’ideale se ci si vuole tirare un po’ su di morale senza però appesantire troppo la testa. Da leggere al posto dell’INCI dello Shampoo in seduta meditativa, a letto prima di dormire o tra un argomento e l’altro di studio per spezzare la monotonia, sarà perfettamente in grado di aiutarvi ad ammorbidire le giornate e a renderle più godibili.
È diviso in tre storie, ciascuna con protagonista la dolcissima Viola Giramondo, figlia del circo e assetata di conoscenza, con una voglia di scoprire ed esplorare che, ne sono sicura, non potrà che contagiarvi.
Kill the Granny di Mengozzi-Margora: esilarante, demenziale e bellissimo, Kill the Granny è perfetto per staccare quasi del tutto il cervello e ridere, ridere e ridere. Cosigliato soprattutto se la sessione esami è di quelle fortemente devastanti (qui si parla di artiglieria pesante, vi avviso), è un fumetto che vi travolgerà con scene assurde e colori splendenti, facendovi letteralmente rotolare dal ridere.
La storia è tra le più semplici e deliranti che possiate immaginare: un gatto evirato vuole vendicarsi della nonnetta che lo ha portato dal veterinario. E ci proverà tenacemente, nonostante il suo secondo nome sia sfiga e non ci sia una, e dico una, cosa che gli va dritta per tutto il fumetto.
Batte anche l’esame più oscuro, ve lo posso garantire (io l’ho letto che preparavo Analisi 2, fate un po’ voi…)
Green Manor di Vehlmann e Bodart: una graphic novel a tinte mistery, che vi coinvolgerà in numerosi casi del tutto illogici con spiegazioni ancora più assurde e incredibili: apparenti suicidi senza arma del delitto, omicidi senza vittima né assassini e così via, il tutto condito da una vena tragicomica e da una fusione tra tinte vittoriane alla Conan Doyle e gotiche alla Edgar Allan Poe.
Un concentrato gustoso e impagabile di ingengo umano e stranezze delle più inspiegabili, capace di farvi scordare delle tribolazioni universitarie per qualche ora.
Diviso in novelle, è inoltre il compagno giusto, incastrabile in ogni pausa e momento di bisogno.
Numero 2. I romanzi brevi
Per i lettori più tenaci e resistenti, quelli che nonostante il devasto pre-sessione non riescono a rinunciare al gusto di un buon libro, ci sono sempre i romanzi brevi, compagni di qualche ora di svago che possono essere inseriti comodamente nelle borse da studio, e tirati fuori in biblioteca tra un argomento e l’altro, suscitando l’invidia dei poveri e stanchi studenti intorno a noi.
Anche in questo caso i generi sono vasti e capaci di soddisfare ogni gusto, io vi propongo due titoli che mi sono venuti in soccorso in passato.
Lady Susan di Jane Austen. Non c’è voce migliore per allietare le giornate grigie di quella di Zia Jane, e nella sua splendida produzione compaiono anche diversi romanzi brevi.
Tra tutti, quello che vi consiglio di recuperare in sessione è senz’altro Lady Susan, ironica critica sociale in forma di romanzo epistolare, pregna della verve della nostra amata scrittrice. E volendo, a fine lettura potete anche concedervi la visione del recente film ispirato, Love & Friendship, per completare lo svago e dimenticare per qualche ora di essere bloccati a studiare.
L’isola del male di Gianluca Malato: per gli amanti delle atmosfere Lovecraftiane, questo breve romanzo è un compagno perfetto. Misterioso e inquietante, ci trascina nei sogni e nelle indagini terrificanti di un pilota costretto a un atterraggio di fortuna su una misteriosa isola deserta. Qui, strani suoni e poco rassicuranti pagine di diari lasciate dai ricercatori arrivati sull’isola, condurranno il protagonista e il lettore nei meandri dell’isola, attirati da una parola ricorrente e attraente: Chtulhu.
Numero 3. Le raccolte di racconti
E veniamo infine alle raccolte di racconti, custodi di pillole letterarie da gustare in ogni momento della giornata, un morso alla volta per spezzare la monotonia dello studio.
Notti in bianco, baci a colazione di Matteo Bussola. In poche parole, un gioiello di dolcezza e amore familiare. Una raccolta di scene di vita quotidiana, narrate da un padre con la spiccata propensione all’osservazione e alla rappresentazione della realtà, attraverso però occhi da bambino, ricchi di meraviglia e bellezza.
Un libro capace di scaldare il cuore anche allo studente più sbattuto, infondendogli un po’ di speranza nel futuro e nella vita.
Profumi, giochi e cuori infranti di Joanne Harris: una raccolta originale, variegata e splendida di racconti, tutti di tematiche differenti e tutti caratterizzati da una voce fresca e altamente ironica. Tra i miei preferiti, la storia del viaggio di una malattia mortale (raccontata dal suo personale punto di vista), il dipinto dell’epoca Regency attraverso i suoi odori, fatto da un profumista notevolmente famoso, e il resoconto di una sessione di giochi di ruolo dal vivo con risvolti non propriamente piacevolissimi (almeno, non per tutti i partecipanti).
A mio avviso, la Harris è sempre una garanzia, ma qui dà veramente il meglio di sé.
3.Tempesta di Neve e Profumo di Mandorle di Camilla Läckberg: Per gli amanti del giallo e del mistero che stanno affrontando il disagio universitario e non hanno, ahimé, tempo e modo per godersi un romanzo completo del loro genere preferito, esistono numerose raccolte di racconti che mantengono in tutto e per tutto quelle atmosfere tanto amate, in però brevi pillole concentrate.
Una delle mie preferite è senza dubbio Tempesta di Neve e Profumo di Mandorle di Camilla Läckberg, la celebre giallista svedese arrivata in Italia grazie a La principessa di ghiaccio, primo romanzo della serie sulla scrittrice Erica Falck e sull’ispettore Patrik Hedström.
Questa raccolta di racconti è sembre ambientata a Fjallbacka, la cittadina svedese sul mare, e richiama deliziosamente le atmosfere alla Agatha Christie, con misteri all’apparenza inspiegabili e una punta di ironico affetto introdotta per l’occasione dall’autrice.
Iper consigliata per il periodo, ma fate attenzione: letta questa, potrebbe venirvi un’irrefrenabile voglia di recupare la serie effettiva.
Queste erano le mie proposte, cari Chiacchieroni!
Spero di aver allietato e aiutati altri poveri studenti lì fuori, consigliando loro piccoli appigli letterari per non affondare nella melma universitaria.
Ora però tocca a voi: consigliatemi le vostre letture da sessione, così al prossimo giro saprò come destreggiarmi.
Ah e ovviamente, pensatemi. In questo momento starò frastimando contro un meccanismo particolarmente duro, e avrò bisogno di tutto il vostro affetto ^-^
A presto e, come sempre, Buone Letture!