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Diritto numero 3: Non finire un libro

Diritto numero 3: Non finire un libro

Dopo l’ennesimo libro abbandonato mi ritrovo a chiedermi cosa ci sia che non va nella me lettrice quest’anno.
Una cosa è da chiarire prima di iniziare, non mi sono mai messa problemi ad abbandonare un libro. Ovviamente cerco di concluderlo sempre, anche quando mi costa davvero tanta fatica (Il condominio ne è un esempio),però sono anche dell’idea che al mondo ci siano troppi libri belli per poter perdere tempo su libri che mi lasciano completamente indifferente, se noto che la storia proprio non ingrana preferisco lasciare il libro da parte in vista di tempi migliori. Nonostante questo non ho mai abbandonato più di due libri l’anno, ma questa volta mi ritrovo ad averne abbandonato già tre e non so comunque verso quali lidi rivolgermi.

L’ultimo volume che ho abbandonato è Julie&Julia, libro di cui adoro la versione cinematografica (sarà che amo Meryl Streep?), alla quale però la versione cartacea non aggiunge proprio niente. In realtà è una storia carina se state cercando una lettura leggera e divertente, solo che a quel punto, per come sono fatta io, preferisco buttarmi sul film.
Il libro avrebbe dovuto aprire una porta sulla crescita della protagonista attraverso l’arte culinaria francese, con una lettura molto più introspettiva di Julie rispetto alla versione cinematografica. Probabilmente se fossi riuscita a vedere questa crescita non sarei arrivata ad abbandonare il libro ad un centinaio di pagine dalla fine, ma per quanto Julie abbia un carattere complesso che per certi versi mi assomiglia molto, non sono proprio riuscita a vedere una crescita in lei, niente con il quale potermi confrontare o sul quale poter riflettere.
Questo mi ha portata a perdere completo interesse nei confronti della storia e alla fine mi sono chiesta: vale la pena continuare a leggere un libro che non lascia assolutamente niente? Nel mio caso la risposta è stata negativa, quindi senza rimorso ho terminato a metà questa ennesima lettura.

Come vi ho accennato all’inizio del post questo non è l’unico libro abbandonato dell’anno, quindi ecco gli altri titoli che non sono riuscita a portare avanti:

La Saga di Terramare, di Ursula K. Le Guin, è stato il primo ad affrontare questo destino e non avete idea di quanto mi dispiaccia visto che era una serie che desideravo recuperare davvero da tantissimo tempo. In questo caso non so cosa non mi abbia catturato, forse i personaggi, forse la scrittura. In realtà credo che mi sarei appassionata tanto a questa storia se l’avessi letta qualche anno fa, oggi non mi ha fatto nessun effetto quindi ho preferito metterlo da parte.
Vorrei dirvi che in futuro proverò a rileggerlo, ma in realtà non mi sembra che sia un genere al quale mi riavvicinerò molto presto. Se c’è una cosa che ho notato, infatti, è che ultimamente sto cercando letture che possano darmi qualcosa in più del semplice intrattenimento. Si si, lo so che è importante leggere per rilassarsi, ma non è ciò di cui ho bisogno ora, quindi è abbastanza inutile che mi imponga letture leggere se poi non riesco a portarle a termine!

A questo punto sono abbastanza sicura di poter dire che ho abbandonato La ragazza del dipinto di Ellen Umansky per lo stesso motivo dei precedenti, era una lettura che non mi stava dando assolutamente niente. La cosa particolare è che anche questa, come le precedenti, era una storia che mi incuriosiva tantissimo e quando scoprii che il volume ci era stato omaggiato dalla Newton stessa non potei fare altro che fare i salti di gioia.
Però le cose sono andate costantemente in discesa, nonostante la scrittura piacevole e la trama interessante mi sono ritrovata ad avere il libro sul comodino per giorni e giorni senza andare avanti di una virgola. In questo caso mi sono sforzata davvero tanto di continuare, era un invio di una CE e in questi casi cerco sempre di terminare la lettura anche quando poi la recensione sarà negativa. Ma ad un certo punto mi sono arenata del tutto, impossibile per me andare avanti e non perché il libro fosse brutto, neanche quelli che vi ho nominato prima erano brutti dopottutto. Semplicemente la storia non mi diceva niente, non mi interessava e stavo solo perdendo del tempo che avrei potuto dedicare a letture ben più coinvolgenti.

Ora mi ritrovo senza libri in mano e senza sapere dove rivolgermi. Probabilmente mi dedicherò solo alle letture per la tesi, così da poter almeno portare avanti quel percorso. Riprenderò a dedicarmi ai libri sui libri in sostanza e poi vedrò dove mi porta la marea!
A voi è mai capitato di ritrovarvi ad abbandonare tanti libri senza essere obbligatoriamente in un blocco di lettura? Aspetto le vostre esperienze nei commenti, a presto chiacchieroni!

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Valentina
Lettrice onnivora, educatrice, mamma.
Dei libri amo la capacità di mostrare la complessità del mondo che ci circonda, forse per questo tra i miei generi preferiti rientrano fantascienza, fantapolitica, fiabe tradizionali e saggistica.