Recensioni

Donne che hanno fatto la storia: Il diritto di contare

Casa editrice:
Costo:€ 18,00
Genere: Saggistica
Titolo Originale: Hidden Figures
Traduzione:Cristina Ingiardi


“Talvolta le battaglie più importanti per la dignità, l’orgoglio e il progresso venivano combattute con le azioni più semplici

Probabilmente sono più quelli di voi che conoscono quest’opera per il film omonimo, diretto da Theodore Melfi e nominato per le categorie “miglior film”, “miglior attrice non protagonista” e “miglior sceneggiatura” agli Oscar 2017. Quindi partiamo con le differenze tra i due, ovviamente senza spoiler per entrambi anche se, visto che il libro è un saggio, gli spoiler sono molto poco rilevanti. La prima differenza sostanziale infatti è questa, libro è un'opera divulgativa, mentre il film è stato notevolmente romanzato: sono stati aggiunti personaggi e comportamenti per poter dare maggior corpo ed empatia ed alcuni tratti sono estremizzati così da rendere la scena maggiormente d’impatto. Il film si concentra sulla figura di tre donne, Katherine Johnson, insieme alle colleghe Dorothy Vaughan, supervisore non ufficiale, e l'ingegnere Mary Jackson e si occupa di un lasso temporale abbastanza breve, ossia dal 1961 al lancio di John Glenn nello spazio del 1962. Il libro invece si propone di parlare della storia di tutte le afroamericane che lavoravano nella NACA prima e nella NASA, unendo tutti questi nomi e questi fatti sia ai successi americani e russi dell’aeronautica più generica, che alle battaglie per la rivendicazione dei diritti nel territorio americano ed in particolare della Virginia.

Come sapete sono un’amante della saggistica, quindi affrontare un’opera divulgativa non mi faceva paura e tanto meno era un peso, ero pronta ad un linguaggio specialistico e ad una lettura delle note ma la gestione delle note stesse non è una cosa semplice. Qui giunge il primo problema, le note non spiegano bene il linguaggio specialistico utilizzato, la tipologia di strutture di cui si parla e non ci sono abbastanza note di traduzione per poter comprendere quegli elementi che magari fuori dagli Stati Uniti non sono così conosciuti. A questo si aggiunge che le note sono a fine del volume, quindi di difficile consultazione e tantissime solo di rimando, così non sapevo mai se andare a leggere una determinata nota sarebbe servito per capire un po’ meglio ciò che stavo leggendo oppure era solo una perdita di tempo. È finita che ho smesso di leggerle e quando avevo dei dubbi cercavo al pc, cosa lunghissima e noiosissima che sinceramente avrei preferito evitare.

A questo linguaggio abbastanza difficile c’è da aggiungere la vastità degli argomenti trattati e la modalità. La narrazione degli eventi ha un filo estremamente lineare, si parte con la richiesta di nuove matematiche nel periodo della seconda guerra mondiale per arrivare, più o meno, all’Apollo 13. Visto che, oltre alla storia delle matematiche e professioniste all’interno della NACA, vengono introdotti anche personaggi che hanno a che fare più in generale con lo sviluppo ingegneristico in quegli ambiti e con le lotte per i diritti dei neri. la lista di nomi citati già a metà libro è infinita ed ovviamente impossibile da ricordare. Tutto ciò ha portato l’opera a diventare una sorta di linea temporale di nomi, sigle, progetti e luoghi estremamente noiosa, alcuni personaggi vengono citati in un capitolo per un progetto, poi ignorati, poi diventavano protagonisti di un altro capitolo con un altro progetto… insomma, un enorme minestrone a cui alla fine diventa molto complicato stare dietro. Ed è un peccato, perché sono sicura che in tutto questo marasma mi sono persa dei personaggi che invece avrebbero avuto bisogno di molto più spazio e attenzione.

“La serendipità è ciò che ha luogo quando una mente ben addestrata in cerca di qualcosa incontra l’imprevisto”

Probabilmente l’autrice avrebbe fatto meglio a focalizzarsi su uno solo di questi obiettivi, il ruolo delle donne di colore nelle missioni spaziali per esempio. Approfondendo il livello umano e lasciando da parte le questioni specialistiche esterne al loro lavoro, o viceversa. In ogni caso esplorando al meglio una storia senza introdurre eccessivi rimandi a cose che esulano dall’argomento (o magari aggiungendo le note di spiegazione sulle battaglie per i diritti e le specifiche di ogni singolo progetto).

È stata l’ennesima lettura in cui, secondo me, si sarebbe potuto fare decisamente di più.
Quest’estate mi ha dato davvero poche gioie per quanto riguarda le letture di autori prima mai letti! Spero che la prossima lettura vada meglio!

Trama:
Se John Glenn ha orbitato intorno alla terra e Neil Armstrong è stato il primo uomo a camminare sulla luna, parte del merito va anche alle scienziate della NASA che negli anni Quaranta elaborarono i calcoli matematici che avrebbero permesso a razzi e astronauti di partire alla conquista dello spazio. Tra loro c'era anche un gruppo di donne afroamericane di eccezionale talento, originariamente relegate a insegnare matematica nelle scuole pubbliche "per neri" del profondo Sud degli Stati Uniti. Dorothy Vaughan, Mary Jackson, Katherine Johnson e Christine Darden furono chiamate in servizio durante la Seconda guerra mondiale a causa della carenza di personale maschile, quando l'industria aeronautica americana aveva un disperato bisogno di esperti con le giuste competenze. Tutto a un tratto a queste brillanti matematiche e fisiche si presentava l'occasione di ottenere un lavoro all'altezza della loro preparazione, una chiamata a cui risposero lasciando le proprie vite per trasferirsi a Hampton, in Virginia, ed entrare nell'affascinante mondo del Langley Memorial Aeronautical Laboratory. E il loro contributo, benché le leggi sulla segregazione razziale imponessero loro di non mescolarsi alle colleghe bianche, si rivelò determinante per raggiungere l'obiettivo a cui l'America aspirava: battere l'Unione Sovietica nella corsa allo spazio e riportare una vittoria decisiva nella guerra fredda. Sullo sfondo della lotta per i diritti civili e della corsa allo spazio, "Il diritto di contare" segue la carriera di queste quattro donne per quasi trent'anni, durante i quali hanno affrontato sfide, forgiato alleanze e cambiato, insieme alle proprie esistenze, anche il futuro del loro Paese.
(dall'aletta anteriore del libro)



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Valentina
Lettrice onnivora, educatrice, mamma.
Dei libri amo la capacità di mostrare la complessità del mondo che ci circonda, forse per questo tra i miei generi preferiti rientrano fantascienza, fantapolitica, fiabe tradizionali e saggistica.