Questa volta il brano non è tratto da una pagina a caso. Ma queste parole sono stupende!
Il brano è tratto dal libro
Elogio della fuga
di Henri Laborit
"Gli uomini hanno gli strumenti per comunicare tra loro nei campi della scienza e dell'arte. Io dai miei simili ho ricevuto più cose attraverso i libri che attraverso le strette di mano. Il libro mi ha fatto conoscere il loro lato migliore, il loro prolungamento nella Storia, la traccia che lasciano dietro di sé."
Casa editrice: Mondadori
Costo: € 10,00
Titolo originale: L’ Éloge de la fuite
Traduzione: Leonella Prato Caruso
Dove acquistarlo: Momentaneamente fuori catalogo
Trama: Quando non può lottare contro il vento e il mare per seguire la sua rotta, il veliero ha due possibilità: l'andatura di cappa che lo fa andare alla deriva, e la fuga davanti alla tempesta con il mare in poppa e un minimo di tela. La fuga è spesso, quando si è lontani dalla costa, il solo modo di salvare barca ed equipaggio. E in più permette di scoprire rive sconosciute che spuntano all'orizzonte delle acque tornate calme.
Attraverso questa teoria della fuga, che in realtà è un ritorno alle proprie radici più originali e creative, Laborit ci espone il suo pensiero sui temi di più ampio interesse, quali l'amore, la libertà, la morte, il piacere, la felicità, la vita quotidiana, la politica.