Recensioni

Aprire un libro e trovarci la tua storia: "La casa" di Paco Roca

Casa editrice: Tunué
Costo: € 16,90
Dove acquistarlo:IBS

La sindrome della pagina bianca esiste anche per chi scrive recensioni? Anche se in effetti credo sia inadeguato parlare di sindrome da pagina bianca, i motivi per i quali non riuscivo a scrivere niente su questa storia sono chiari nella mia testa e l'unico modo che ho per parlarvi di quest'opera credo sia proprio parlarvi di questi motivi.

La storia a cui Paco Roca ha dato vita in queste pagine si è animata nella mia testa e nella mia memoria descrivendo una storia che già conosco, sentimenti e situazioni che ho vissuto e sono ancora vivi nonostante gli anni passati.

Questa graphic novel è stata scritta e disegnata dopo la morte del padre dell'autore.
I protagonisti della storia sono tre fratelli (di cui uno guarda caso è uno scrittore) che tornano nella casa del padre ad un anno dalla sua morte per sistemarla e venderla.
L'emozione traspare pagina dopo pagina, tavola dopo tavola. E mentre quei fratelli, piano piano, ognuno a modo suo, rivalutavano l'idea di vendere quella casa lontana dalla città, ormai malandata ma ricca di ricordi io vedevo mio padre e i fratelli lavorare la terra su cui mio nonno passava la maggior parte delle sue giornate.
Nel mio caso non è una casa ma un orto. L'orto. Punto di ritrovo per tutta la famiglia nei pranzi domenicali, nelle giornate autunnali di vendemmia e per le feste o i compleanni. Sono passati anni dall'ultima volta che l'ho visto camminare su quella terra, ma nonostante le tante ricorrenze passate su quel terreno da quando non c'è lui ancora non mi sono abituata a non vederlo camminare tra i filari di vite, non sono neanche sicura che mi ci abituerò mai.

Mentre le pagine dai disegni color pastello scorrono lo fanno anche le lacrime e nel mentre speravo che alla fine quella casa si decidesse di non venderla. Vendere uno spazio simile per me è come lasciar andare via un po' tutti i ricordi che ci sono legati. Lo so che restano nella nostra memoria comunque e so anche che i soldi potrebbero fare comodo in alcune situazioni, ma non è altrettanto importante avere un angolo nel mondo in cui entrare e chiudere fuori i problemi, dove potersi riunire con la famiglia e non solo ricordare, ma anche creare nuove storie?
Immaginare di non avere la possibilità, seppur saltuaria, di andare lì e respirare quei profumi, sentire il rumore del vento tra gli alberi… non credo di poterne accettare la mancanza, non per ora per lo meno.
Seguire quell'uomo è stato come rivedere mio nonno, stesso carattere e stesse scelte. Lo stesso desiderio di stare su una terra lavorata dalle proprie mani e la stessa incapacità di abbandonarla.

Ecco, so che questa non è una recensione, non ho scritto niente o quasi sul volume in sé, ma non riesco assolutamente a pensarlo staccandolo dalle emozioni che mi ha trasmesso. Potrei parlarvi di disegni e colori, linguaggio e trama, ma ogni volta che provo a condividere qualcosa su quest'opera la parte sentimentale mi travolge come un uragano.
Nostalgia, ricordi, amore. La parte emotiva mi ha sommerso impedendomi di riflettere su tutto il resto ed anche queste parole per me sono difficili da mettere nero su bianco, perché vorrei semplicemente tornare a cullarmi nella nostalgia.

Non so se è una questione esperienziale o semplicemente la fantastica capacità di Paco Roca di trasmettere tramite le sue opere ciò che prova, ma so che tra queste pagine è racchiusa una stupenda storia d'amore, quella dell'amore familiare. Tanto forte da impregnare la terra e i muri del suo profumo, il profumo dei ricordi, delle persone che non ci sono più ma che continuano a vivere in ciò che hanno creato con le loro mani.

Trama:
I tre fratelli protagonisti di questa storia tornano un anno dopo la morte del padre nella casa di famiglia dove sono cresciuti. La loro intenzione è quella di venderla, ma ogni tentativo si scontra con i loro ricordi. Hanno paura di vedere sgretolato il proprio passato, compresa la memoria del padre e i ricordi dei giorni vissuti insieme. Si percepisce, in questa nuova opera di Paco Roca, un’eco autobiografica, che nasce da una necessità di raccontare un episodio che ha toccato da vicino l’autore spagnolo, così come era già successo in Rughe. E come in quel caso, da uno spunto personale scaturisce un’opera dal carattere universale che ci parla in modo profondo del rapporto fra genitori e figli.

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Valentina
Lettrice onnivora, educatrice, mamma.
Dei libri amo la capacità di mostrare la complessità del mondo che ci circonda, forse per questo tra i miei generi preferiti rientrano fantascienza, fantapolitica, fiabe tradizionali e saggistica.