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Recensione: "Anya e il suo fantasma" di Vera Brosgol


Casa Editrice: Bao Publishing
Costo: € 16,00
Dove acquistarlo:IBS

Questa graphic novel è uno dei piccoli tesori che ho scelto di far rientrare nel buono della Bao (vi farò vedere gli acquisti completi in un video che uscirà a breve sul canale, mentre nel video sugli acquisti al SalTo16 vi spiego come mai questo buono).
In genere non mi faccio influenzare dai pareri dei personaggi noti su un libro, ma a Gaiman non sono assolutamente riuscita a resistere. Non dico che trama e copertina non abbiano fatto il loro lavoro d'attrazione, ma ammetto che tra le tantissime opere della Bao alla fine questa l'ha spuntata anche grazie al giudizio negativo di colui che, secondo me, è uno tra gli autori migliori di questi anni.

Anya è una ragazzina russa emigrata in America con la madre e il fratellino. Nonostante tutti i suoi sforzi per essere accettata a scuola ha un'unica amica, Sioghan, con la quale ha anche un rapporto un po' conflittuale.
L'arrivo di un fantasma nella sua vita non le sembra il massimo, ci manca solo un essere sopranaturale a ostacolare ulteriormente la sua ricerca di approvazione da parte dei compagni. Cambierà però velocemente idea quando Emily, questo il nome del fantasma, si dimostrerà un' utile alleata per affrontare le giornate scolastiche. Ma nessuno fa dei favori senza aspettarsi qualcosa in cambio…

Tra le cose che mi sono piaciute maggiormente ci sono i personaggi, tutti quanti estremamente realistici, Anya in particolare. Il suo personaggio mi ha ricordato tantissimo la me di una decina di anni fa, una ragazza alla continua ricerca dell'approvazione altrui e che trova difficile accettarsi. Non si rende però conto che più si sforza di essere qualcun'altra per piacere agli altri più si allontana dall'accettazione di se stessa.
In quest'ottica l'apparizione di Emily sarà un bene per lei, perché le permetterà di dare un'occhiata più critica a ciò che sta succedendo, andare oltre lo sguardo egoista e invidioso alla ricerca di qualcosa di più profondo.

La storia è gestita abbastanza bene, tranne per un particolare che non mi è sembrato molto logico (se volete sapere cosa trovate lo spoiler a fine articolo). Al contrario la gestione dei personaggi, dei loro ruoli e delle loro relazioni è estremamente realistica anche se in alcuni casi un po' estremizzata. Ogni azione o comportamento adottato è perfettamente situato e coerente con i personaggi che vengono narrati, anche se questo in alcuni casi può suscitare un po' di nervosismo in un lettore anagraficamente più maturo.


Non è una storia che racconta di una lotta tra bene e male, ma di vite e scelte diverse, di sentimenti e adolescenza, di quanto è importante sentirsi accettati, ma non soltanto perché si accettano le condizioni degli altri.
Credo che se questa graphic novel fosse arrivata nelle mie mani una decina di anni fa sarebbe diventata uno tra i libri "pilastro" della mia vita.

Il disegno ha un tratto grosso e morbido, colorato solo in sfumature di grigio ma i ricordi e le parti più cupe hanno la predominanza del nero. Le tinte sono nette, senza sfumature se non per gli sfondi, uno stile molto semplice che riesce a esprimersi perfettamente anche nelle tavole senza baloon o descrizioni aggiuntive.

Nonostante questa storia mi sia piaciuta molto, sono sicura che l'avrei apprezzata maggiormente se l'avessi letta durante le superiori. I personaggi sono giovani e il percorso di crescita che si narra è qualcosa che ho già vissuto, compreso e superato quindi per quanto sia stato interessante rivedere e ricordare alcune sensazioni adolescenziali mi sono resa conto di non essermi fatta coinvolgere completamente come invece credo che mi sarebbe successo una decina di anni fa.
Per questo motivo, questa è una storia che consiglio sicuramente, ma soprattutto a chi ancora non ha superato i vent'anni.

[spoiler]Perché Emily da ad Anya il suo vero nome per scoprire cosa le è successo se ha qualcosa da nascondere? È vero che non può immaginare che la tecnologia permetta di conservare giornali della sua epoca, ma mi sembra comunque una scelta azzardata, sopratutto perché per molte altre cose si rivela piuttosto sveglia.[/spoiler]

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Valentina
Lettrice onnivora, educatrice, mamma.
Dei libri amo la capacità di mostrare la complessità del mondo che ci circonda, forse per questo tra i miei generi preferiti rientrano fantascienza, fantapolitica, fiabe tradizionali e saggistica.