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Recensione: "L'amico immaginario" di Matthew Dicks

Casa Editrice: Giunti
Traduzione: Martina Astrologo e Stefano Tummolini
Costo: €12,00 copertina rigida, €6,90 tascabile
Dove Acquistarlo: IBS,Libraccio

Mi piacciono i libri che hanno qualcosa da dire, quelli che portano dentro una storia importante e dei personaggi fuori dal comune. E per quanti libri possa aver letto mai mi era capitato di trovarmi davanti a due protagonisti così. Il protagonista narratore è Budo, un amico immaginario che ha il terrore di sparire quando il suo amico Max smetterà di credere in lui ma è anche molto orgoglioso di essere uno tra gli amici immaginari più duraturi, infatti ha ben cinque anni. Il coprotagonista è Max, l'amico immaginante, un bambino autistico di nove anni.
Il problema principale di essere un amico immaginario è che l'unico modo per interagire con la realtà è farlo tramite l'amico immaginante, solo Max può vedere Budo e parlare con lui e così, quando Max sparisce per Budo sarà davvero difficile trovare il modo di far sapere a tutti che fine ha fatto.

Durante il romanzo entriamo nel mondo dell'autismo da una porta d'eccezione, non quella classica del medico o del genitore ma di un amico che esce direttamente dalla mente del bambino. Che ci parla così del suo mondo, di come vive le situazioni e di come dimostra agli altri chi è. È questa una delle caratteristiche del romanzo che ho più apprezzato, perché da luce ad un punto di vista diverso dal solito che fa prendere coscienza di come l'autismo renda diversi, ma non per questo sbagliati. Che ci possono essere diversi modi di instaurare relazioni o cercare di modificare dei comportamenti inadeguati, ma ognuno è diverso e ha bisogno di tempi e metodi diversi. Non si dà un metro di giudizio, non si parla delle terapie che si seguono, non si sa niente di specifico su quello che viene chiesto a Max perché non è quello il fulcro del romanzo.
Al centro del romanzo infatti c'è Budo e il suo non volere che Max cresca, perché se dovesse crescere non avrebbe più bisogno di lui, c'è la paura del cambiamento ma anche la consapevolezza che il cambiamento non sempre è negativo e certe volte c'è bisogno di sacrificarci per fare in modo che i nostri amici stiano bene.

Insieme a Budo viviamo diverse avventure, ognuna in grado di far riflettere e aggiungere un pezzettino di consapevolezza riguardanti il mondo che ci circonda, la vita degli altri, le nostre scelte e la nostra capacità di affrontare sfide difficili.
Dal mio punto di vista è un romanzo davvero ben scritto, usa un linguaggio adatto al narratore ma senza essere eccessivamente infantile. Racconta tutti gli avvenimenti da un unico punto di vista, quindi certi punti della storia non vengono spiegati, ma allo stesso tempo questo fatto fa avere alla storia una forte coerenza visto che il focus non viene mai spostato.

Un libro che consiglio davvero a tutti, perché trovo questo romanzo non solo interessante e ben scritto, ma anche un buon mezzo per conoscere un po' meglio il mondo dell'autismo.

Trama:
Per Max vivere è una faccenda piuttosto complicata: va in tilt se deve scegliere tra due colori, non sopporta il minimo cambio di programma, detesta essere toccato, persino da sua madre che vorrebbe abbracciarlo molto di più. Del resto ha nove anni ed è un bambino autistico. Per fortuna c'è Budo, il suo invisibile e meraviglioso amico immaginario che non lo abbandona mai e da molto vicino ci racconta la sua storia. Finché un giorno accade qualcosa di terribile: Budo vede Max uscire nel cortile della scuola e sparire nell'auto della signora Patterson, la maestra di sostegno. Lo chiama, gli ordina di fermarsi, lo rincorre, ma è tutto inutile. L'auto sfreccia via e per la prima volta Budo è solo. Da quel momento, di Max non si hanno più notizie. E quando a scuola arriva la polizia per interrogare gli insegnanti, Budo è l'unico a sapere con certezza che la signora Patterson non sta dicendo la verità. Ma nessuno al mondo può sentire le sue parole, nessuno, tranne il suo amico scomparso… Dov'è finito Max? Che cosa può fare Budo per risolvere un mistero più grande di lui e riaverlo con sé?

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Valentina
Lettrice onnivora, educatrice, mamma.
Dei libri amo la capacità di mostrare la complessità del mondo che ci circonda, forse per questo tra i miei generi preferiti rientrano fantascienza, fantapolitica, fiabe tradizionali e saggistica.