In genere in questa rubrica prendo in considerazione dei libri che riguardano l'evento importante della giornata. Per oggi però vorrei proporvi qualcosa di diverso, ossia parlarvi di tre personaggi femminili del mondo libroso che mi hanno insegnato tanto, che sono per me dei modelli di comportamento. Donne forti e coraggiose perché di violenza, maltrattamenti e debolezza sicuramente oggi ne sentirete parlare un po' ovunque, quindi voglio far vedere anche l'altro lato della medaglia, quello delle donne che combattono per i loro diritti e per quelli degli altri e che anche se provengono dal mondo d'inchiostro ci dimostrano che non esiste sesso forte e sesso debole e che ognuno deve avere il diritto di essere ciò che vuole senza dover rispondere a canoni di comportamento altrui.
In questa lista non compariranno Hermione Granger e Malala Yousafzai, la prima perché mi perderei a parlarvi del fantastico lavoro che sta portando avanti Emma Watson con "He For She" e invece vorrei parlarvi solo di personaggi librosi, la seconda più o meno per lo stesso motivo.
Ecco qui quindi le tre donne del mondo d'inchiostro che io più ammiro.
Idgie Threadgoode in Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop di Fannie Flagg
Probabilmente se ci seguite da un po' mi avete già sentito parlare di questa donna straordinaria. La sua storia inizia negli anni '30 del novecento e viene narrata ad una donna degli anni '80 un po' persa e che non sa bene che strada sta prendendo la sua vita. Idgie è il suo completo opposto, sicura di sé da sempre, anche grazie ad una famiglia che l'ha sempre sostenuta non si mette problemi a sostenere la popolazione nera in un epoca in cui il KKK andava di moda, così come non si è mai preoccupata di nascondere il suo amore per Ruth, per la quale farà di tutto, compreso salvarla da un matrimonio disastroso e prendersi cura di suo figlio.
Tutto ciò con una forza ed un carattere impossibili da abbattere e che possono solo far sviluppare un enorme rispetto nei suoi confronti da parte di tutti coloro che la conoscono. In assoluto un mito.
Renée Michel in L'eleganza del riccio di Muriel Barbery
Renée è la portinaia di un ricco palazzo di Parigi, una portinaia che risponde perfettamente allo stereotipo del ruolo che ricopre. Eppure dietro di lei c'è molto di più, ma solo chi ha la capacità di guardare oltre il suo aspetto costruito riuscirà a vedere ciò che questa donna nasconde. Saranno solo la piccola Paloma Josse e il nuovo arrivato Kakuro Ozu a conoscere la reale Renée, una donna dalla spiccata intelligenza che ha paura di mostrare se stessa perché le persone che la circondano non sono in grado di capire che la vita non è fatta di stereotipi e che la vera esistenza è molto più che una vuota farneticazione filosofica.
Mi sono rispecchiata tanto in Renée, con la sua paura di mostrarsi per quello che realmente si è, con la sua voglia di nascondersi agli altri che difficilmente potrebbero capirla. Ma con lei ho capito anche che ci sono persone che riescono a capirti comunque, che non importa quanta cura metterai nella sceneggiata, perché prima o poi arriverà qualcuno che ti farà capire che in realtà non c'è nessun bisogno di nascondersi.
Una donna intelligente, buona e che grazie al sostegno delle persone che le stanno affianco acquista la fiducia in se stessa che si merita, oltre che una voglia di vivere contagiosa che cambierà il destino di più di una persona.
Eowyn in Il signore degli anelli di J. R. R. Tolkien
Si bellissima Galadriel, bellissima e coraggiosa Arwen che lascia tutto per l'amore, ma nessuna donna del capolavoro di Tolkien potrà mai essere paragonabile a Eowyn, la donna che incarna in maniera più completa la figura di donna forte, che vuole essere parte della battaglia e non accetta di sottostare agli obblighi assegnati dal padre.
Eowyn vuole combattere per difendere il proprio popolo, vuole che gli altri accettino il suo amore per le armi e sarà lei a compiere l'atto che nessun uomo potrà mai essere in grado di compiere e ve lo dico sinceramente, nel momento in cui lei afferma "Io non sono un uomo", poco prima di uccidere il signore dei Nazgul per me è uno tra i momenti più epici di tutta la letteratura fantasy e non. Lei è la prova che non solo le donne posso fare quello che fanno gli uomini, ma anche di più (e per di più sui tacchi a spillo aggiungerebbe mia madre!). Una forza della natura, come tale ribelle a tutti gli obblighi che le vengono imposti. Una donna che trova l'amore si, ma in colui che la accetta e la ammira per le sue fantastiche capacità anticonformiste.
Queste sono le mie tre eroine del mondo dei libri, tre donne completamente diverse, che vivono avventure diverse e insegnano qualcosa di diverso. Perché dopotutto il mondo femminile è così, siamo tutte diverse ed ognuna di noi deve avere la possibilità di esprimere se stessa senza obblighi e senza catene.
Quali sono invece le vostre eroine del mondo di carta e inchiostro?