Un libro per ogni lettera dell'alfabeto.Ogni giovedì per ventisei settimane, vi parlerò di un libro che mi ha particolarmente colpito, il cui titolo inizi con la lettera della settimana.
“Guida galattica per gli autostoppisti”
di Douglas Adams
Casa Editrice: Mondadori
Costo: € 15,00
Lingua originale: Inglese
Titolo originale:” The Hitchhiker's Guide to the Galaxy”
Traduttore:Laura Serra
Trama:
Lontano, nei dimenticati spazi non segnati nelle carte geografiche dell'estremo limite della Spirale Ovest della Galassia, c'è un piccolo insignificante sole giallo. Ad orbitargli intorno, alla distanza di centoquarantanove milioni di chilometri, si traova un minuscolo, trascurabilissimo pineta azzurro-verde, le cui forme di vita, discendenti dalle scimmie, sono così incredibilmente primitive da credere ancora che gli orologi digitali siano stati un'ottima invenzione. Quel pianeta sta per essere distrutto, per lasciare il posto ad una gigantesca cinrconvallazione iperspaziale.
Recensione:
Dopo aver visto il film, dopo che la storia l'ho imparata a memoria a causa di un fidanzato che adora questa serie ho deciso finalmente di prendere in mano anche io questo libro, visto che siamo alla lettera G vi parlerò solo del primo volume nonostante io abbia il volume unico, ho avuto anche altro da leggere quindi per ora ho letto solo i primi due, non posso parlare della serie completa. Iniziamo a parlare del libro che è meglio!
Mi è piaciuto? Ni. Ma non per colpa del libro, non l'ho apprezzato e trovato anzi un po' noioso per il semplice fatto che, come detto anche prima, io di questo romazo sapevo tutto quanto sin nei minimi particolari. L'effetto comico in questo romanzo non è dato tanto dalla scrittura quando dall'assurdità di certi eventi, dallo stupore che creano certe “verità”, ma se queste cose si sanno già in partenza ovviamente di sorpresa non resta più nulla e il romanzo perde un po' del suo valore, ho notato infatti la differenza leggendo il secondo volume “Ristorante al terminde dell'universo”, di questo secondo libro non conoscevo niente ed è stata una lettura decisamente più piacevole.
Altro problema che ho sentito è l'antipatia dei personaggi principali, uno peggio dell'altro e a loro modo tutti insopportabili, tanto che il mio personaggio preferito è Marvin, il robot depresso! Anche questo sicuramente ha influito nel non farmi apprezzare molto la lettura del primo romanzo.
La storia in se però è molto bella, così come la scrittura di Douglas Adams è molto piacevole e il libro merita una lettura, sopratutto se non si conosce la storia. È uno di quei libri perfetti per il periodo estivo, oppure quando si sente il bisogno di una lettura piacevole e non troppo pesante, forse uno di quelli che non si possono non conoscere, anche se in effetti io non mi sentirei di dargli una valutazione troppo alta. Prima di dare una valutazione definitiva però aspetterò di finire la serie!