Recensioni

Nel legno il tuo nome – Gianluca Paolisso

“Nel legno il tuo nome” di Gianluca Paolisso

Trama:
Anna riesce ad andare a trovare il nonno nel suo paese dopo tanti anni di separazione. Grazie a questo incontro il nonno troverà una persona con cui condividere un segreto che conserva da tanti anni e che lo ha portato ad isolarsi dalla società. E il racconto di questo segreto diventa una metastoria in cui troviamo il professor Sergio, amante della letteratura, in particolare quella teatrale, e molto amato dai suoi alunni e la sua storia con Elizabeth, la bellissima ballerina di un circo di origine ebreo-ungherese arrivata in città per uno spettacolo. Questo incontro cambierà la vita ad entrambi. Sanno già dall'inizio che il loro amore sarà fortemente ostacolato, ma per motivi ben diversi da quello che si aspettano. Sergio decide di non abbandonarla, anche quando questo significa accompagnarla nel viaggio più terribile che si possa immaginare, sogna un futuro insieme a lei, non sarà la guerra a distruggere il suo sogno.

Recensione:
Non giudicare mai un libro dalle prime pagine. È una lezione che ho imparato ormai da tempo, ed anche in questo caso mi è stata utile. Le prime pagine, dove troviamo l’incontro tra Anna e il nonno non rendono giustizia al resto dell’opera che si sviluppa in un continuo crescendo sino alle ultime pagine. Se infatti le prime pagine sono un po’ confusionarie e anche noiose, la storia cambia decisamente quando il nonno inizia a raccontare la storia di Sergio e di Elisabeth e del loro amore. Gli occhi blu di lei saranno per tutto il libro uno specchio dei sentimenti dei due protagonisti e delle loro sensazioni.
Ho apprezzato molto anche la scrittura, mi è piaciuto in particolare l’uso che è stato fatto di similitudini e metafore nelle descrizioni sia delle persone che del paesaggio perchè rendevano l’ambientazione molto realistica. Nonostante il linguaggio scorrevole del libro l’uso adeguato della terminologia ha permesso di non banalizzare un argomento invece molto serio come quello dei campi di concentramento.
Forse avrei preferito un background dei personaggi più dettagliato in quanto probabilmente avrebbe aiutato ad effezionarsi maggiormente ai personaggi oltre che a capire maggiormente le loro motivazioni in alcune scelte.
Proprio per il continuo crescendo del libro l'ultima parte è anche quella che ho preferito. Vengono finalmente svelati i perche della storia e la descrizione di sensazioni ed emozioni sono tanto suggestive da riuscire a renderti partecipe della storia. L'unica cosa è che, forse, mi sarei aspettata un atteggiamento diverso nel momento in cui viene scoperto l'uomo vestito di bianco.
In questo romanzo sono l’amore, la guerra e la follia i tre elementi che la fanno da padrone. Ognuno occupa il giusto posto come fosse l’angolo di un triangolo, dando la possibilità al lettore di esplorare il collegamento stretto tra queste tre caratteristiche che in una realtà come la seconda guerra mondiale non possono certamente essere separate

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Valentina
Lettrice onnivora, educatrice, mamma.
Dei libri amo la capacità di mostrare la complessità del mondo che ci circonda, forse per questo tra i miei generi preferiti rientrano fantascienza, fantapolitica, fiabe tradizionali e saggistica.