Recensioni

I ragni Zingari – Nicola Lombardi

I RAGNI ZINGARI(Nicola Lombardi)

Editore: Nero Press Edizioni
Prezzo: 2,99
ISBN: 9788898739240

9 settembre 1943. Michele fa ritorno dal fronte, dall’Albania, portandosi appresso ricordi di morte e una ferita alla tempia. Nella sua vecchia casa in campagna lo aspettano i suoi: la madre, la sorella Adele, l’anziano nonno e lo zio Berto. Manca però Marco, l’adorato fratellino: è sparito da tre giorni e nessuno sa che fine abbia fatto. La paura si insinua nella quotidianità. E non si tratta solo dell’angoscia della sparizione o della guerra logorante. Ai margini del campo visivo, c’è qualcos’altro. Qualcosa che risalendo dai ricordi di storie antiche tesserà le fila dei loro destini in intricate ragnatele di angoscia e terrore.

“Aveva vissuto per mesi accanto alla morte, fiano a fianco, e ora che era riuscito a fuggire e a trovare riparo nel posto più sicuro e amato della Terra si accorgeva che l’orrore lo aveva solato preceduto, per accoglierlo”.

I ragni zingari è il primo racconto horror che mi trovo a recensire e mi accorgo che non è per niente facile farlo. Ogni giudizio che ho da fare sulla storia rischia di essere un grande spoiler. I ragni zingari sono degli esseri soprannaturali, vederli, anche solo percepirli, è sinonimo di sventura. Ma quanto questi siano reali o frutto della follia sta al lettore deciderlo.

Lo scrittore, Nicola Lombardi, ha ancora da migliorare sulle descrizioni di luoghi o persone. Personalmente non le ho trovate entusiasmanti. Al contrario, le descrizioni delle emozioni e degli stati d’animo sono veramente coinvolgenti e visto il genere di libro penso che queste ultime siano le più importanti. Inoltre non sono sicura che la colpa del giudizio negativo che ho per le descrizioni dell’ambiente fisico, non derivi dal paragone con le descrizioni psicologiche, che sono veramente bellissime.

La storia parte con toni bassi, quasi a volerti inconsciamente far entrare dentro la quotidianità del romanzo, così che, senza neanche accorgertene entri a far parte della famiglia di Michele, non come personaggio principale però, più come un’entità, magari un ragno zingaro stesso, che osserva lo svolgersi degli eventi senza poter cambiare niente e avvisare nessuno. Andando avanti però i ritmi del racconto aumentano, particolari inquietanti arrivano a complicare il quadro che si era venuto a creare della famiglia e mentre la situazione precipita all’interno anche da fuori le notizie non sono rassicuranti. I tedeschi non hanno preso bene la decisione dell’Italia di cambiare schieramento e sono decisi a scovare tutti i traditori.
È una situazione di totale squilibrio per Michele, ormai già provato dalla guerra, avrebbe bisogno di tranquillità ed invece non riesce a liberarsi dei suoi ragni. Ragni che lo porteranno alla pazzia, oppure viceversa.

Voto:8,5/10
Penso che questo sia uno tra i libri più belli letti quest'anno, in particolare per la sua capacità di coinvolgere il lettore e per le sue stupende descrizioni psicologiche che secondo me valgono la pena della lettura anche se non si è amanti del genere horror. Davvero un bel libro che sa trasmettere forti emozioni.

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Valentina
Lettrice onnivora, educatrice, mamma.
Dei libri amo la capacità di mostrare la complessità del mondo che ci circonda, forse per questo tra i miei generi preferiti rientrano fantascienza, fantapolitica, fiabe tradizionali e saggistica.