Buon giorno Chiacchieroni!
Come stanno andando le vostre vacanze? Io sono tornata in Sardegna da meno di un mese e già mi sembra di essere rimasta un tempo infinito; è strabiliante come le cose da fare qui si moltiplichino e le giornate scorrano rapidissime dense di mare, commissioni, lavori e quant'altro. Come probabilmente avrete notato, uno dei lati più spiacevoli di questa situazione è che da quando sono qui non sono ancora riuscita a sedermi con calma a scrivere sul blog, cosa che mi dispiace davvero immensamente.
Ma per fortuna oggi sono qui per rimediare e ho riservato qualche minuto prima di cena per tornare un po' attiva e farvi un veloce recap delle mie ultime letture; in realtà in questo mesetto ho letto veramente poco, proprio a causa dei suddetti impegni, cosa che renderà questa discussione sicuramente più rapida e leggera.
Alcune di queste letture mi sono piaciute parecchio, altre affatto, e di alcune mi sarebbe piaciuto parlarvi in modo un po' più approfondito ma purtroppo al momento non credo di avere la testa per tirar fuori una recensione completa ed intrigante, quindi per questa volta ci accontentiamo di qualcosa di più leggero ma spero di altrettanto interessante.
Ma bando alle ciance e cominciamo!
Prima lettura del mese è stato l'ultimo libro di Anna Premoli, acquistato in ebook il giorno della partenza grazie ai favolosi sconti Newton Compton. Questo romanzo mi ha accompagnata nel viaggio in aereo e nei primi giorni di mare e si è rivelato perfetto per iniziare un mese spensierato come agosto. Con il suo stile pungente ed esilarante, la Premoli ci racconta la storia di due personaggi rimasti marginali nel precedente romanzo, L'amore non è mai una cosa semplice, aprendo così una vera e propria serie di Companion Novel che spero proseguirà in futuro. Se avete letto il romanzo precedente, forse vi ricorderete di Giada, l'amica punk, ribelle e determinata di Lavinia, spalla solidale e qui vera protagonista delle vicende; la nostra forte e schietta universitaria si trova fare i conti con un interesse inaspettato e non tanto piacevole per il ragazzo più sbagliato che le sia mai capitato, Ariberto Castelli, ragazzo dolce e schietto ma perfetto esempio di tutti i valori che lei ha sempre odiato nel profondo.
La storia è al contempo dolce ed esilarante, come ci si aspetta da una scrittrice di talento come Anna Premoli, soprannominata la Kinsella italiana; io adoro il suo stile di scrittura e adoro le sue storie, leggere e frizzanti storie d'amore per poter sognare leggendo, perfette per iniziare l'estate con brio e divertimento.
L'esordio di Matteo Bussola è stato il primissimo acquisto in Sardegna dalla mia libreria di fiducia.
Notti in bianco, baci a colazione è una dolcissima ed intensa raccolta di scene di vita vissute dall'autore, disegnatore Bonelliano e papà di tre carinissime bambine, vere protagoniste di questa raccolta insieme alla loro mamma. Bussola è diventato parecchio famoso grazie alla sua pagina facebook, nella quale da qualche anno racconta con vari post i momenti più particolari della sua vita di marito, padre, lavoratore e tanto altro; molti di questi post sono finiti in questo libro che prende quindi l'aspetto di una raccolta di racconti brevi, a volte esilaranti, altre profondi, altre ancora molto riflessivi (e certe altre tutte tre insieme). La cosa che ho adorato maggiormente di Notti in bianco, baci a colazione, è la poeticità racchiusa nella semplicità delle scene di vita quotidiana, la capacità dell'autore di trarre da ogni evento un insegnamento, una riflessione, un momento interessante da ricordare e trasmettere. Il suo stile, molto simile a mio avviso ad autori come Diego de Silva, è schietto e diretto, conciso ma efficace, capace di tratteggiare e spiegare una scena in poche efficaci righe. È un romanzo che mi sento di consigliare soprattutto per la sua forte componente familiare, un libro perfetto da portare con sé e leggere a voce alta, un episodio alla volta, lasciando che l'intrigante personalità di Matteo Bussola giunga a poco a poco accanto a noi.
Ormai lo sapete se siete entrati qui sul blog più di una volta, la sottoscritta è un'amante irrecuperabile di Dragonero, fumetto Bonelli di stile fantasy, ma soprattutto lo è dei suoi autori Stefano Vietti e Luca Enoch.
L'ossessione per i due mi ha portato a recuperare questa graphic novel, scritta appunto da Luca Enoch (tra i due forse il mio preferito, ma non ditelo a Vietti 😉 ) e disegnata da Andrea Accardi, disegnatore che ho già avuto modo di apprezzare accanto a Recchioni in Chanbara.
Hit Moll è una graphic novel dalla storia molto particolare e travagliata: la sua pubblicazione è stata posticipata a causa dei suoi contenuti ritenuti troppo forti dal primo editore, che però le ha garantito la pubblicazione tramite un altro editore meno rigido in tale senso. La storia in sé è effettivamente abbastanza cruda e porta con sé un carico emotivo pesante, quindi in un certo senso capisco la scelta dell'editore; sono contenta però che la storia alla fine sia stata pubblicata e abbia visto la luce, visto che si tratta di una storia molto intensa ed interessante.
Corinna è una giovane ragazza addestrata ad essere una killer spietata ed impeccabile, abituata a farsi largo e destreggiarsi tra gli strati più bassi e abietti della società: nella sua vita è venuta a contatto con tutti i lati più oscuri dell'animo umano e questo l'ha resa forte e determinata. Il suo scopo è quello di assicurare un futuro degno a sé stessa e all'adorato padre, terminando uno degli incarichi più difficili che le siano mai stati assegnati. Qualcosa però non sta andando come dovuto, e per Corinna e il padre le cose iniziano a farsi molto complicate.
Enoch si riconferma come uno degli sceneggiatori migliori del panorama italiano, capace di destreggiarsi tra generi diversi mantenendo sempre un livello di narrazione altissimo. I disegni di Accardi fanno da fondamenta alla storia, la supportano ed elevano e l'effetto finale è una graphic novel splendida ed imperdibile, che non posso non consigliarvi assolutamente!
Al momento la si trova anche tra i remainders di Ibs, scontata a meno della metà del prezzo, un'offerta che non mi sono assolutamente lasciata scappare e che vi consiglio di afferrare al volo.
Ed eccoci al punto dolente del mese, la lettura che mi ha bloccata per quasi due settimane, che mi sono trascinata dolorosamente e che ho insistito per terminare nonostante tutto per riuscire a comprendere a pieno.
Ho sentito parlare di questo romanzo di Margaret Atwood da Leda di Le pagine di Leda e l'ho recuperato quasi subito, visto che normalmente adoro ogni singolo libro che consiglia. Purtroppo però questa volta non è andata e mi sono trovata a fare i conti con una lettua lenta e sfiancante come non ne trovavo da tempo.
La storia è ambientata in una sorta di mondo distopico, in cui l'umanità, in seguito a tragici eventi non spiegati, si è trovata a rivoluzionare la sua società, nel tentativo di arrestare la disfatta in cui stava incorrendo. L'effetto più drastico di questa rivoluzione è la limitazione delle libertà del genere femminile: nella nuova società infatti le donne sono state private di quasi tutti i diritti, inserite in categorie rigide in base alle attitudine e tenute sotto stretta e costante sorveglianza. Tra tutte le classi, quella più importante e che conosciamo meglio è quella delle ancelle di cui fa parte la protagonista, voce narrante della storia. Della protagonista sappiamo poco, solo alcuni frammenti di passato che lei sceglie di narrarci; la storia è raccontata sotto forma di diario, e le sue parole si soffermano sulle condizioni di vita attuali, mescolandole però con tracce del passato, in un flusso di pensiero disorganico e disordinato. Per me è stato molto difficile seguire il filo della narrazione, soprattutto perché non sono una grande amante né della prima persona, né del flusso di coscienza (salvo rari casi illuminati); se poi aggiungiamo il fatto che la protagonista è esattamente l'antitesi del mio ideale di eroina siamo già in grado di spiegare perché questo libro mi abbia preso così tanto tempo e fatica. In realtà l'ambientazione in sé non mi è dispiaciuta troppo, ero molto curiosa di conoscerne i dettagli, di capire come si fosse giunti a tali livelli e come l'umanità sarebbe riuscita ad emergere nuovamente da questo baratro. Purtroppo però la buona ambientazione e lo stile impeccabile dell'autrice non sono bastati a rendere intrigante questa storia e soprattutto a sopperire alla mancanza di attrattiva della protagonista che ho odiato dalle prime pagine alle ultime. Inoltre, alla fine di una così faticosa lettura non sono riuscita spiegarmi molti punti della storia, che sono rimasti frustrantemente oscuri fino all'ultimo. Un tale peccato, visto la buona presentazione e visto quanto questa autrice mi ispirava!
Ebbene queste erano le mie letture dell'ultimo periodo, spero che questo piccolo riepilogo vi sia piaciuto e mi raccomando, fatemi sapere qui sotto quali libri hanno accompagnato la vostra estate fin qui. Noi ci sentiamo qui sotto e al prossimo articolo ^_^