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Recensione: Green Manor di Fabien Vehlmann e Denis Bodart


Il Green Manor’s club è un luogo di riunione di lord cultori del pensiero razionale e della sua applicazione in ogni contesto; in particolare, i suoi frequentatori sono affascinati dal crimine, dai moti del pensiero che portano un uomo a commetterlo, e dalle sue molteplici sfaccettature e cause, al punto spesso da essere portati a compierne loro stessi a scopo puramente scientifico.
In queste 16 novelle, Fabien Vehlmann ci racconta alcuni dei casi che coinvolgono i membri di questo strano club, casi che le pareti del Green Manor’s club hanno visto e registrato, e che ora lasciano filtrare nelle parole di Thomas Below, maggiordomo quasi centenario rinchiuso in un manicomio.
Ogni caso è particolare e a tratti assurdo, breve ed esilarante al punto giusto; da misteriosi omicidi senza assassino né vittima, a omicidi organizzati a scopo scientifico, a sfide tra cacciatori gentiluomini e così via, gli avvenimenti di Green Manor sono uno più bizzarro e stravagante dell’altro, così come lo sono i loro personaggi: lord sul punto di morte desiderosi di vendicarsi dei parenti meschini e irriconoscenti, mogli coinvolte ingiustamente nei delitti dei loro mariti, uomini dall’indescrivibile capacità di commettere crimini senza essere scoperti, ogni personaggio di queste novelle è un concentrato di stranezza e abilità, ingegno e meschinità.

Iniziate la lettura e venite travolti da atmosfere alla Conan Doyle, personaggi alla Poirot ed eventi degni del miglior romanzo di Edgar Allan Poe, ma con tinte bizzarre e risvolti esilaranti. Le regole del giallo classico vengono stravolte, gli assassini sono spesso i personaggi più sospettabili ma le loro ragioni sono le più incredibili e divertenti, a tratti vicine alle spiegazioni holmesiane, assurde eppure perfettamente logiche nel contesto creato dall’autore. Ogni novella è breve e concisa, composta mediamente di una decina di tavole in cui si presenta il caso, se ne descrive lo svolgimento e infine si rivela la risoluzione e conclusione; risoluzione che spezza la tensione, rivolta il significato della novella, spinge a rivalutare gli eventi e soprattutto a ridere in modo stupito per l’abilità con cui si è riusciti a deviare l’attenzione del lettore dal vero significato che si voleva presentare.
L’elemento caratteristico di tutte le novelle, ciò che sicuramente vi resterà a fine lettura, è il divertimento: le novelle di Green Manor sono esilaranti, assurde, tragicomiche: è difficile soffermarsi sul crimine in sé, sul suo orrore, sulla crudeltà e la meschinità, perché le motivazioni che lo causano, gli eventi che lo seguono (o che lo creano), sono talmente assurdi da attirare tutta la vostra attenzione.


Per quanto riguarda le illustrazioni, ogni tavola è composta da quattro righe fisse e da un numero variabile di colonne, con una griglia spesso spezzata dai baloon che non ne seguono la rigida struttura: le vignette sono spesso correlata da didascalie atte a descrivere alcuni pensieri, i luoghi dell’azione, gli elementi non facilmente deducibili da scene e dialoghi. Lo stile di Denis Bodart è quasi cartoonesco, con personaggi dai tratti arrotondati e dai visi simpatici che occupano quasi interamente le scene; l’ambiente ha per lo più lo scopo di contornare i personaggi ed inserirli nel contesto, cosa che però non evita a Bodart di curarne i dettagli, ricostruendo con grande cura gli ambienti della Londra vittoriana in cui si svolgono le novelle.
La colorazione, curata da Scarlett, Étienne Simon e lo stesso Bodart, predilige toni caldi e avvolgenti, con poche sfumature e riempimento quasi continuo, scelta che contribuisce a creare l’effetto cartoon delle tavole.
Una menzione particolare va anche all’edizione del romanzo curata dalla Bao Pubblishing (e fedele all’edizione deluxe originale francese): un bellissimo volume cartonato che ricrea l’effetto tomo antico, con la copertina ad effetto rovinato e le pagine lucide e spesso perfette per dare alle tavole un tocco brillante; a fine volume sono inoltre presenti delle bozze delle illustrazioni di Bodart, delle tavole preparatorie e degli studi sui personaggi e sui luoghi, davvero belle ed interessanti da vedere per avere un’idea del lavoro che c’è dietro la costruzione di un’opera come questa.
In conclusione, Green Manor è un volume di grande pregio non solo per l’aspetto, ma soprattutto per le storie e le illustrazioni che lo compongono, un’opera da avere assolutamente in libreria e da assaporare con gusto ogni qual volta si desideri rientrare nel clima vittoriano così particolare creato dal suo autore.


Qualche dettaglio aggiuntivo:

Autore: Fabien Vehlmann
Disegnatore: Denis Bodart
Colori: Bodart, Scarlett, Simon
Genere: Galateo del delitto
Pagine: 160
ISBN: 978-88-6543-491-8
Formato e rilegatura: Cartonato 19 x 25
Data di pubblicazione: 25/09/15
Prezzo: 27€

Trama:
Sedici racconti misteriosi, sedici delitti da risolvere, in un prezioso e “antico” tomo scritto da Fabien Vehlmann (già autore di “Dolci tenebre”) e illustrato magistralmente da Denis Bodart.
Siamo in Inghilterra nell’anno 1879 e il Green Manor‘s Club è il luogo d’incontro di un gruppo di gentlemen che si dilettano in conversazioni che hanno per argomento il delitto, anzi, il delitto perfetto.

L’autore:
Fabien Vehlmann è uno dei più conosciuti e apprezzati sceneggiatori del panorama francese contemporaneo. Il suo esordio nel mondo del fumetto avviene nel 1996 sulla rivista Spirou, di cui diventa presto assiduo collaboratore. Candidato ad alcuni tra i premi più prestigiosi del fumetto d’oltralpe, è noto soprattutto per il volume Green Manor (in Italia pubblicata dalla Casa editrice BAO Publishing) e alcune storie della serie Spirou e Fantasio. Inoltre è lo sceneggiatore di Dolci Tenebre, volume disegnato dai Kerascoët e pubblicato in Italia dalla Casa editrice BAO Publishing.

Il disegnatore:
Denis Bodart è belga. Il suo primo album, “Saint-Germain-des-Morts” con Alain Streng, è stato pubblicato nel 1985. Si è poi lanciato con Yann Lepennetier in diversi progetti (Célestin Speculoos, Chaminou, nicotina Tar). Dopo un breve episodio di S-F con Chris Lamquet e diversi incontri – durante la sua collaborazione Spirou – ha creato con Fabien Velhmann la serie “Green Manor” (3 volumi fino ad oggi). Chambre Belge des Experts en Bande Dessinée gli ha assegnato il Best Drawing (2006) per “Fantaisies Meurtrières” … Oltre ai fumetti, lavora nel campo della pubblicità e della comunicazione aziendale.

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Denise
Sono un’appassionata di scrittura e comunicazione digitale, studio Informatica Umanistica e lavoro alla Casa della donna di Pisa. Nella vita cerco di conciliare i diversi aspetti di me: la femminista, la letterata e l’informatica. Non sempre vanno d’accordo, ma per fortuna sono caparbia e continuo a insistere.