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Recensione: L'onore del samurai di David Kirk



Ho fatto molta fatica a valutare questo romanzo, perché l'intera lettura è rimasta sempre in bilico tra interesse e fastidio, piacere e delusione.
Devo dire che avevo delle aspettative davvero molto alte; ho comprato l'ebook con i saldi della Newton della scorsa settimana e sono stata attratta da una frase in particolare della trama, che mi ha convinta ad acquistarlo a scatola chiusa:

“Ma prima della gloria viene la battaglia, e Bennosuke dovrà guardare la morte negli occhi per poter essere chiamato Musashi Miyamoto, il più grande guerriero di tutti i tempi.”

Al principio sembrava un libro di samurai qualunque, ma quando ho letto il nome di Musashi Miyamoto, l'interesse è cresciuto a dismisura. Conosco il leggendario samurai per fama (il mio ragazzo pratica Budo Tai Jutsu e mi ha trasmesso la passione per questo mondo) e soprattutto conosco il suo “Go rin no sho” o “Libro dei cinque anelli”.
L'idea di leggere una storia (seppur romanzata) della sua vita mi ha convinta ad acquistare questo ebook.
Purtroppo molte delle mie aspettative (anche se non tutte), sono state disattese.
La prima critica che posso muovere a questo romanzo, forse anche la più importante, è che è fin troppo occidentalizzato.
Passi l'adattare lo stile per renderlo più fruibile a chi non conosce le tradizioni e la cultura del giappone, ma in questo caso l'autore ha finito per perdere quello che era il carattere stesso del mondo che ha descritto. Soprattutto la figura di Musashi, così avvolta nella leggenda, è a mio avviso resa in modo troppo semplice e pratico.
Musashi Miyamoto è un personaggio affascinante ma anche molto misterioso: della sua vita non si conoscono dettagli prima dei sedici anni, e si conosce appena qualche frammento degli anni successivi. Logicamente quindi l'autore ha dovuto integrare la narrazione con parti inventate, e qui a mio avviso si è un po' perso; avrei preferito infatti un approccio più
delicato, una minor peso alle parti inventate ed uno maggiore a quelle invece certe (o più probabili). La sua scelta di creare un'intera trilogia ha invece implicato l'uso di molti dettagli inventati, di una costruzione totale dell'infanzia di Musashi, della sua famiglia, delle sue avventure. Il risultato è un romanzo molto scorrevole, ma in alcune parti difficilmente credibile e un po' deludente.
Altra nota dolente è stato per me il personaggio stesso di Bennosuke (il nome che l'autore ha scelto di dare al giovane Musashi); fin dalla prima pagina ci appare come un ragazzo insicuro, molto pauroso, per nulla intrepido e mancante di tutti quei tratti che invece contraddistinguono la figura del samurai alla quale siamo abituati. Si può pensare ad un tentativo di realismo dell'autore, nel voler rappresentare un ragazzo nel quale è facile immedesimarsi, ma costringe il lettore a domandarsi più e più volte come farà questo ragazzetto insignificante a diventare “Il più grande samurai di tutti i tempi”, come recita a titoli cubitali la copertina stessa del romanzo.

Non voglio però dire che questo romanzo non abbia alcun lato positivo, anzi; il mio giudizio finale è una sufficienza, dovuta soprattutto alla scorrevolezza e piacevolezza della narrazione. Lo stile di David Kirk è molto semplice ma d'effetto, ci permette di sentirci parte dell'azione e del mondo che circonda i personaggi. Una volta rassegnati del fatto che parliamo veramente poco di Musashi Miyamoto, riusciamo a goderci la crescita di Bennosuke, i suoi duelli e soprattutto la guerra, la parte che maggiormente ho apprezzato per le buone descrizioni e la vividezza delle scene.
Insomma, una lettura piacevole ma non eccezionale, adatta all'estate e perfetta per trascorrere qualche ora in un Giappone feudale descritto ad hoc per noi occidentali.

Trama:
Giappone, XVII secolo. Nel remoto villaggio di Miyamoto, nella provincia di Harima, vive Bennosuke, figlio del grande Munisai Shinmen, uno dei più valorosi guerrieri dell'impero. Ha tredici anni, sua madre è morta in un misterioso incendio, mentre suo padre ha abbandonato il villaggio dopo la tragedia, otto anni prima, e non ha fatto più ritorno. Di lui si prende cura lo zio Dorinbo, un monaco che spera che il ragazzo rifiuti la violenza e scelga invece la via della spiritualità e della contemplazione. Nel frattempo, però, Bennosuke si allena nelle arti della guerra sotto la guida di Tasumi, un anziano samurai. Quando un giorno, all'improvviso, il padre ferito torna a casa, il ragazzo decide che è arrivato il momento di reclamare la sua eredità: diventerà un samurai. Ma prima della gloria viene la battaglia, e Bennosuke dovrà guardare la morte negli occhi per poter essere chiamato Musashi Miyamoto, il più grande guerriero di tutti i tempi.


6/10

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Denise
Sono un’appassionata di scrittura e comunicazione digitale, studio Informatica Umanistica e lavoro alla Casa della donna di Pisa. Nella vita cerco di conciliare i diversi aspetti di me: la femminista, la letterata e l’informatica. Non sempre vanno d’accordo, ma per fortuna sono caparbia e continuo a insistere.