Recensioni

Recensione: Ti ricordi di me?- Alessia Esse

Ti ricordi di me?Alessia Esse


Avete presente quando comprate un libro che vi attira per la copertina o per la trama, lo poggiate sulla libreria per concentrarvi su altre letture che rispecchiano meglio il vostro umore del momento e poi lo dimenticate lì sopra, a prendere polvere, fino a che un giorno, presi dalla sete di nuove letture non lo riestraete per caso e decidete di leggerlo quasi per indolenza? A me è capitata una cosa simile con questo libro; ho trovato per caso il blog della scrittrice, mentre giravo tra blog in cerca di nuove letture; la copertina mi attirava particolarmente, il libro era scaricabile gratuitamente e io l'ho preso e caricato nel mio Kobo, dove è rimasto per parecchio tempo, dimenticato. FIno a che un giorno, a corto di letture succulente, ho scorso la libreria del reader e questa copertina mi ha riattirata, convincendomi a dedicarmi a questa lettura. Ebbene, posso garantirvi che ho aperto la prima pagina verso metà serata e ho ripoggiato il reader solo alle 4 di notte, con gli occhi gonfi, lo stomaco ingarbugliato e un vortice di sensazioni che faticava a calmarsi.
Ti ricordi di me? è stata una lettura sconvolgente, di quelle disarmanti nella loro semplicità ed intensità.

Camila è una ragazzina di quattordici anni, così povera da vivere in una macchina con i suoi genitori e da lavarsi ogni giorno feriale nelle docce del campetto sportivo, entrando di nascosto quando tutti i bambini se ne sono andati. Un giorno Davide, un bambino di sette anni, rientra negli spogliatoi per recuperare un paio di ciabatte e trova Camila. Non grida, non si spaventa, le chiede solo con curiosità per quale motivo lei si trovi lì. Il giorno dopo le porta un panino, quello dopo una barretta di cioccolato, l'altro ancora un paio di scarpe usate. Fino a che Camila non si ripresenta più agli spoiatoi e Davide non la rivede più per diciassette anni. Quando i due per caso si rincontrano e si riconoscono è l'occasione per loro di riallacciare quella strana amicizia, per conoscersi più profondamente, per stringere un legame che è come ossigeno per entrambi. Ma Camila nasconde un segreto e questo non tarda a riemergere.

Come vi dicevo Ti ricordi di me? è stata una lettura davvero sorprendente; lo stile dell'autrice è delicato, i personaggi si delineano davanti ai nostri occhi a poco a poco, catturando il nostro cuore con la loro delicata intensità. Camila è una donna forte e al tempo stesso indifesa, indipendente ma bisognosa di sostegno, di carezze, di comprensione. La sua vita è stata tutt'altro che semplice ma lei ha lottato e ora vive libera, distante dalle opinioni che le altre persone, come le sue coinquiline, hanno di lei.
Davide invece è un ragazzo all'apparenza normale, che ha sofferto molto in passato, e ora vorrebbe vivere la vita come gli altri che lo circondano; dentro di sè però nasconde una forza, una dolcezza, una profondità che sembrano emergere veramente solo quando ritrova Camila. L'amicizia tra i due, così travagliata, così necessaria per entrambi, è destinata a cambiare, a maturare, a diventare qualcosa di più, quello che entrambi cercano ma non si aspettano, di cui hanno bisogno ma che non sentono di meritare.
Questo libro è capace di farci provare la più vasta gamma di emozioni in un tempo brevissimo, così forti. così belle e così dolorose da lasciarci per qualche momento senza fiato quando lo finiamo: tenerezza, affetto, gioia, dolore, rabbia, sollievo, si alternano dolcemente ma prepotentemente nel nostro spirito, lasciandoci un'impronta lieve ma indelebile.

Grazie Alessia Esse per questo piccolo capolavoro, per aver deciso di condividerlo gratuitamente con noi, per averci dato la possibilità di immergerci in questa storia così bella.

Se avete voglia, se avete bisogno di una scossa di emozioni incancellabili vi consiglio di provare questo libro, non lo dimenticherete facilmente.
Link al blog dell'autrice: Alessia Esse

Denise on FacebookDenise on InstagramDenise on Linkedin
Denise
Sono un’appassionata di scrittura e comunicazione digitale, studio Informatica Umanistica e lavoro alla Casa della donna di Pisa. Nella vita cerco di conciliare i diversi aspetti di me: la femminista, la letterata e l’informatica. Non sempre vanno d’accordo, ma per fortuna sono caparbia e continuo a insistere.